La galoppata politica del giovane Graziano Di Natale non è passata inosservata neppure a Roma, tanto che il segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha scelto di inserire Paola tra le tappe del suo tour “Destinazione Italia”. Che a molti è sembrata una legittimazione. E’ con lui infatti che arriva al Santuario di San Francesco, fianco a fianco nell’auto della scorta, mentre tutti gli altri, compresi i big del partito, lo attendono nel piazzale sfidando le gelide temperature e un vento impetuoso. Persino Ernesto Magorno, una volta considerato il tramite tra la Calabria alto tirrenica e il Governo, li segue con il suo autista da un’altra auto, mentre i due, Renzi e Di Natale, parlano fitto per tutto il tragitto. Senza rivelare né prima né dopo il contenuto della conversazione.
Gli sforzi per sembrare un partito unito non sono bastati a nascondere una tensione che si tagliava con il coltello. E d’altronde le ultime intricate vicende (e qualcuno dice anche poco trasparenti) sulle elezioni per il rinnovo del segretario provinciale di Cosenza, ha dato la sciabolata finale a un partito che tra denunce e controversie, non eccelleva proprio per i rapporti tra gli iscritti.
Ernesto segue Matteo come un’ombra, come di consuetudine, ma stavolta il viso è teso, mentre Nicola Adamo non lascia mai il parcheggio fin dove ha accompagnato sua moglie, Enza Bruno Bossio, che invece sembra avere un’aria distesa finché tra la folla piddina non cominciano i primi mugugni. Come allo stadio, sembrava si stesse giocando il derby Paola – Cosenza. Pacatissimo, invece Franco Laratta, che c’è sì, ma non scalpita, al contrario di Stefania Covello, che pur di mettersi sotto l’ala di Renzi avrebbe fatto a pugni. Allegro ma non troppo pure il governatore Mario Oliverio, che accompagna l’ospita in pompa magna ma poi si defila senza troppo clamore non appena la folla si distrae mentre attende che la visita nella cappella di San Francesco, bandita ai giornalisti, si interrompa.
Per il resto fila tutto liscio. La presunta contestazione grillina non c’è stata e per il rottamatore di Rignano Paola riserva solo lodi e applausi. Alla stazione arriva pure Luigi Guglielmelli che tenta più volta l’approccio con il capo del partito, ma stavolta, almeno a giudicare dalle immagini, pure lui sembra uno tra i tanti.
S’è fatta l’ora di ripartire. Renzi saluta, sale sul treno e le porte si chiudono. Il convoglio parte alla volta di altre destinazioni ma lascia a terra tanti dubbi e interrogativi. Cosa avrà significato in termini di elezioni e candidature questa visita a Paola?
E a proposito di incognite, in tutto questo trambusto Giuseppe Aieta dov’era? Giuseppe Aieta non c’era, ma Il Corriere della Calabria riferisce di un incontro privato con Matteo Renzi avvenuto al riparo da orecchie indiscrete,che sarebbe durato una decina di minuti. Il consigliere regionale non è avvezzo al clamore, in generale, ancora di più da quando certe situazioni l’hanno costretto a prendere quasi le distanze dal Pd, pardon, da alcuni suoi rappresentanti per cui forse la politica è l’ultimo dei pensieri. Aieta ultimamente se ne sta in disparte, senza partecipare alle guerre interne fratricide, senza dover decidere a forza con chi stare e soprattutto stare con o contro qualcuno. A lui i selfie non piacciono, ma pare che lui piaccia molto a Renzi. E insieme a Di Natale, potrebbe diventare il futuro del Pd della costa tirrenica.
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