(Nella foto, un momento di ieri sera nella sede del Pd)
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Tredici punti percentuale da recuperare e ancora delle cartucce da sparare. Ci eravamo lasciati così a Paola, quindici giorni fa, quando il primo turno delle elezioni amministrative aveva mandato al ballottaggio il già due volte sindaco Roberto Perrotta e quello uscente Basilio Ferrari.
Dalla fazione di Ferrari si erano subito adoperati per neutralizzare le distanze provando a cercare consenso tra i delusi dell’ala falbiana e qualche disilluso della coalizione di Limardi. E giù gli accordi (clicca qui per leggere l’articolo).
A spingere Basilio Ferrari verso il secondo mandato, erano venuti in città anche i soliti dispensatori di voti Nicola Adamo e Tonino Gentile, uno per tutelare gli interessi dei Pino Falbo, l’altro a supporto della famiglia Sbano, a cui lo lega una complicità politica che dura da anni. Adamo e Gentile avevano in mente di unire le forze e far fuori Perrotta, soprattutto per fare un dispetto a Graziano Di Natale, ora punta di Diamante del Pd con il record assoluto del candidato più votato in sei competizioni elettorali su sei: quattro al consiglio comunale, due alla Provincia di Cosenza. Erano già pronte le magliette da indossare in caso di festeggiamento.
Effettivamente ci erano quasi riusciti. Al ballottaggio Ferrari ha recuperato oltre 1300 preferenze, ma non sono bastate a compiere l’agognata impresa del “ribaltone”: con il 52,64% delle preferenze Roberto Perrotta si riconferma sindaco di Paola per la terza volta.
Poco male, dall’altra ala del Pd non si arrendono. In mattinata il piddino Carmine Quercia, consigliere comunale recentemente nominato in assemblea nazionale, come se niente fosse ringrazia Luigi Guglielmelli per le vittorie politiche ottenute in provincia di Cosenza, Pino Capalbo ad Acri e Perrotta a Paola. Solo che dimentica che ad Acri la vittoria è stata suggellata dal consigliere regionale Giuseppe Aieta, che ha seguito passo passo fino alla vittoria il neo sindaco, mentre a Paola con un post pubblico Quercia aveva sostenuto apertamente Pino Falbo (clicca qui per leggere l’articolo), unitamente ai suoi “padrini” politici Nicola Adamo e la consorte Enza Bruno Bossio.
Quindi, cos’ha ottenuto di preciso Guglielmelli a parte l’ennesima sconfitta degli ultimi periodi?