(Un momento del monologo di Silverio Miraglia)
Tre giorni fa a Verbicaro (Cs) si è svolta la quinta tappa del tour #ancheiovoglioviaggiare, nell’ambito dell’evento “Sotto lo stesso cielo”, messo in piedi da AllegraMente. L’associazione si occupa di disabilità, di inclusione sociale e di educazione e pedagogia attraverso l’animazione.
La serata è stata suddivisa in due distinti momenti. Al dibattito in piazza hanno partecipato diversi professionisti del settore, come la psicologa Marianna Candia, e ovviamente il principale protagonista dell’evento, il 17enne in carrozzina Silverio Miraglia, ma ancora troppi pochi cittadini.
C’era anche il sindaco, ma non quello di Verbicaro, ufficialmente assente per motivi personali, bensì quello di Orsomarso Antonio De Caprio, da sempre sensibile all’argomento disabilità e soprattutto alla causa del giovane santamariese che porta in giro la sua esperienza per provare ad abbattere le barriere mentali, e poi, se possibile, anche quelle architettoniche. Per il momento l’unica cosa che è cambiata è la luce dei suoi occhi, oggi finalmente speranzosi.
A rappresentare l’amministrazione comunale verbicarese c’era comunque uno degli assessori, che ha garantito supporto e vicinanza alla battaglia di Silverio. Ma solo quello, perché il compenso Siae (la società italiana degli autori ed editori) della serata, stimato in poco più di 200 euro, risulterebbe a carico degli organizzatori.
C’erano anche le delegazioni di alcuni Comuni del comprensorio, come l’assessore di Scalea Roberta Orrico e il consigliere comunale Emanuele Fortunato.
Più tardi, dopo una breve pausa ristoratrice, Silverio è salito sul palco prima del concerto della cover band musicale e ha tenuto un commovente monologo sulla sua personale esperienza da “diverso”. In realtà, ha spiegato il giovane, ognuno di noi è diverso e nessuno dovrebbe guardare l’altro come fosse un marziano, ammesso che qualcuno, prima o poi, riesca a dare una definizione di normalità che possa essere condivisa da tutti. La piazza, ancora troppo vuota, ha risposto comunque con applausi scroscianti.
A metà concerto l’associazione AllegraMente e la band di musicisti hanno elargito dei regali al piccolo grande Silverio, che gli amici hanno ribattezzato Silver: un braccialetto, a suggellare un legame ormai solidificato, e la t-shirt con il logo della “Sugar band”.
Poi ancora via un’altra buona ora di musica, di allegria e di improponibili quanto divertenti balletti, anche da parte di chi era seduto su una sedia a rotelle, giusto per ricordarci che siamo tutti sotto lo stesso, unico cielo. La musica, ancora una volta, ha annullato ogni distanza.
Poco dopo la mezzanotte le luci del palco si sono spente, la musica ha smesso di animare le viuzze cittadine e i presenti sono andati via. Si tirano le somme e c’è un unico rammarico: l’evento è stata un’altra occasione sprecata per dimostrare che la disabilità non è solo un concetto astratto e che le pacche sulle spalle e i sorrisi forzati e di circostanza non serviranno mai a cambiare le cose. E per fortuna che i sognatori non s’arrendono.
Ecco le immagini più belle della serata.
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