(Fonte foto: Ansa)
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Americana di Clinton lei di origini italiane, calabrese doc di Santa Maria del Cedro lui, Susan Jeane DiBona e Salvatore Sangiovanni fanno coppia fissa nel lavoro e nella vita, da quando alcuni fa si sono incontrati coronando il loro sogno d’amore con il matrimonio celebrato un anno e mezzo fa. I due artisti hanno scelto di continuare a lavorare in Calabria, nonostante gli impegni nel mondo, dove hanno dato vita all’imponente studio di produzione e registrazione “The Villa Studios” a Praia a Mare, mantenendo la direzione artistica dell’accademia musicale “I Cameristi di Laos” che ha sede nel suo paese natale.
In pochi mesi conquistato di tutto, dal prestigioso “Global Music Award” a stelle a strisce alla candidatura come migliori compositori italiani 2016 avanzata dall’autorevole rivista “Colonne Sonore”.
Nel pomeriggio ancora un annuncio di un grandioso traguardo: la coppia di artisti ha firmato le colonne sonore originali di ‘W gli sposi‘, il film di Valerio Zanoli con un cast d’eccezione che uscirà nelle sale cinematografiche a fine anno.
Di seguito il comunicato Ansa sull’uscita del film.
“Un Paolo Villaggio nei panni di una sorta di professor Kranz ma inaspettatamente buono e di professione psicologo, è l’ultimo ruolo del comico e autore genovese, il suo testamento attoriale al cinema. Villaggio è infatti tra i protagonisti della commedia corale di Valerio Zanoli dal titolo ‘W Gli sposi’, girata fra Roma e Atlanta (Georgia negli Stati Uniti). Un film con Iva Zanicchi, Marisa Laurito, Carlo Pistarino, Lando Buzzanca, Giulio Berruti, Gianfranco D’Angelo e Corinne Clery che dovrebbe uscire a fine anno e potrebbe approdare alla Festa di Roma o a Venezia.
“Villaggio ha girato il film che era molto malato, faceva fatica a recitare, ma non voleva rinunciare. Era felice di farlo – dice il regista all’ANSA -. E a fine film manda addirittura un saluto commovente, sia ai protagonisti che a tutto il suo pubblico dando la sua formula della felicità”. Mentre un’esuberante Zanicchi lo ricorda così al telefono: “l’ultima volta che l’ho visto continuavo a dirgli ‘non ci credo che sei ateo’. E lui mi ha detto, quando vado lì vedrò. Mentre sicuramente amava Papa Francesco ‘se mi telefona ci parlo volentieri'”. W. Gli Sposi racconta la storia di Maria (Zanicchi) e suo cognato Mario (Pistarino) che vanno da Milano negli Stati Uniti, in Georgia, per il matrimonio del figlio di lei. Qui i due, che vantano origini nobili, si scontreranno con la gente semplice della Georgia, persone che lavorano i campi e incontreranno anche Marisa Laurito che gestisce un ristorante napoletano.
“Nel film, una commedia di buoni sentimenti – spiega Valerio Zanoli -, Paolo interpreta uno psicologo sui generis, con un taglio di capelli particolare e uno spiccato accento tedesco, un omaggio al Professor Kranz. Lui è uno dei consulenti di Maria e Mario che hanno anche come riferimenti religiosi il reverendo interpretato da Lando Buzzanca, un pretino (Berruti) e una suora (Corinne Clery)”. “Una commedia – aggiunge il regista – che spero faccia ridere e sorridere e che mette a confronto ricchi e poveri, nord e sud con un Villaggio che è un mix tra Kranz e Fantozzi”. Mentre la Zanicchi spiega ancora Zanoli:” fa un personaggio caciarone, superpopolare, una donna del popolo che commercia in polenta e che ha sposato un nobile, ma non troppo (il conte Buccinasco), ed è divisa tra questo status e la sua semplicità”. Un ricordo di Villaggio? “lo ricordo come una persona tenerissima a cui mancava ultimamente la gioia. E poi anche la sua voglia di lavorare fino all’ultimo. A volte in un ciak riusciva a dire solo una frase, si stancava subito, tanto che il figlio Pierfrancesco lo invitava a mollare. Ma lui niente, voleva continuare a recitare fino all’ultimo”.
Dice invece la Zanicchi: “Interpreto una mamma benestante rimasta vedova che commercia in polenta. Io e mio cognato alleviamo questo ragazzo che accontentiamo in tutto e così andiamo in Georgia ad incontrare la mia consuocera Marisa Laurito”. Sul set con Villaggio ricorda: “A un certo punto chiese di andare a casa. Non stava bene. Ma dopo due ore si è ripresentato ed è stato bravissimo. Lo chiamavo maestro”.”