(I funerali si sono svolti presso il Duono San Giorgio di Pizzo)
Video, immagini e ricordo di Danilo Zimatore
Pubblicato da Danilo Zimatore su martedì 4 luglio 2017
Lassù in cielo, nel suo apparire maestoso sulla collina di Pizzo, durante la cerimonia nel Duomo San Giorgio c’era anche la Luna ad accompagnare il tuo passaggio in Paradiso.
Nel paese in cui per tanti anni hai prestato servizio, per il tuo funerale, si è mobilitata la cittadinanza così come un po’ tutta l’Arma della Benemerita, tangibile testimonianza di far parte di un’unica famiglia: dal prefetto al colonnello, dalle decine di colleghi passando per i preti, tutti han voluto tributarti l’ultimo, estremo saluto. Si respirava un’aria surreale nel Duomo di San Giorgio, gremito di volti smarriti, disincantati, intenti ancora ad interrogarsi sui perché del gesto che ti ha portato via per sempre dalla comunità che per tanti anni hai servito con passione e devozione. La tua salma era lì, dinanzi all’altare, per la messa di suffragio in cui hai ricevuto la benedizione per il passaggio nell’aldilà.
Sì, l’aria che si respirava era particolarmente triste, ma tu eri lì ad osservare tutti dal nuovo mondo, rivolto verso l’altare e regalandoci un sorriso attraverso una forte luce che penetrava dalle finestre della Chiesa illuminando intensamente lo spazio tra il tuo corpo e i rappresentanti di Dio in terra. Hai trasmesso forza nel turbinio di emozioni che si respiravano, ed hai tenuto per mano la tua collega che continuerà a rappresentarti degnamente in caserma, mentre leggeva con visibile emozione “la preghiera del Carabiniere”:
“Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d’Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!
Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis”,
Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra,
Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra!
E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli italiani. E così sia!”.
Parole che commuovono. Che emozionano chiunque, immaginando un caro che non c’è più e che manca tanto, mentre ci sorride riempiendoci di gioia. La consapevolezza della labilità della vita può diventare il più potente alleato in questo tempo che ci rimane.
A Pizzo si racconta della tua disponibilità, serenità, cordialità: nessuno si sarebbe aspettato un tuo gesto estremo… Apparivi forte, responsabile, sicuro di te: complice il ruolo, la divisa che indossavi, era difficile che da quello sguardo e da quel carattere attento e deciso trapelasse l’ansia e il dolore che ti portavi dentro.
La morte è il più grande mistero della vita. Assieme all’amore. Pochi secondi prima sei lì, a riflettere, parlare, scherzare con gli amici, i colleghi, con i tuoi cari… Un attimo dopo un battito di ciglia, non ci sei più. Quel che si poteva fare fino ad un istante prima, ora non è più possibile. Hai scelto di farla finita, e tutti i motivi li porti intimamente con te. La dinamica dell’accaduto è drammaticamente chiara, una mattina hai deciso che è giunto il momento dell’ultimo addio.
Quando va via per sempre un punto di riferimento, una persona a noi cara, stenti a credere che sia vero. Ti senti quasi tradito, perché condividi dei progetti, nella mente in pochi istanti si ripercorrono tutte le cose che si sarebbero dovute fare assieme. Quando muore qualcuno, tutto finisce in un soffio.
Perché la morte non aspetta. Arriva anche quando non sei pronto. Eppure quando la incontri, spesso scoppia una grande voglia di vita. È come se ogni caro che oltrepassa il Confine, distillasse il senso della nostra vita. Come se ci scoppiasse la voglia di pace, di rispetto, di autenticità.
Se la morte ha un senso per chi resta, credo sia questo. Come se il silenzio che lascia, fosse un urlo per vivere con più intensità e meglio. In fondo il tempo è un’ipotesi, una convenzione. Ieri e domani sono un soffio. Tu, Paolo, te ne sei andato via troppo presto: eri ancora così giovane, eppur già con tanti anni di responsabilità sulle spalle. E’ la vita del Carabiniere: se la vivi con amore tirando fuori tutta la passione per quella divisa che ti brucia dentro in nome degli ideali di giustizia che ti porti dentro, evidentemente può logorarti fino allo stremo assoluto. Con la tua forza di maresciallo, dal quale è anche emersa anche la legittima e naturale labilità dell’uomo, hai lasciato un’eredità importante: quella del farci riflettere intensamente sui perché e i misteri della vita.
Si Paolo, eri ancora giovane, eppure hai affrontato dieci, cento, mille viaggi. Quello di oggi è quello più importante, il più lungo, il più triste: è il viaggio verso l’eternità.
«I morti sono esseri invisibili ma non assenti. Noi non li vediamo perché siamo avvolti in una nube oscura, mentre loro sono nella Luce e ci vedono. I loro occhi, pieni di gioia, sono fissi sui nostri, pieni di lacrime. Ci sono vicini, felici, trasfigurati».
(Sant’Agostino)
Ciao Paolo, ci mancherai per sempre, ma continuerai a vivere nei ricordi di chi ti ha conosciuto e saputo apprezzare.
Danilo Zimatore