(Nella foto, Nicola Adamo. Fonte foto: dal web)
C’è una certa ala del Pd, lo si era capito, che il suo esponente Graziano Di Natale proprio non lo sopporta. La scalata politica del giovane avvocato, figlio di un compianto poliziotto di Paola con il pallino della legalità, è diventata un serio grattacapo per il partito e i vari inseguitori di poltrone, considerato che al suo fianco si aggiunge la presenta ingombrante di un suocero che corrisponde al nome di Mario Pirillo. L’uomo che nel 2008 ha battuto in Calabria Silvio Berlusconi alla tornata elettorale europea portando a casa 108mila preferenze. Numeri che fanno sudare freddo.
Pertanto, lo scomodo compagno di partito Di Natale è diventato un ostacolo da buttare giù. Politicamente, si intende. Tanto più quando questi, papabile candidato sindaco per la città di Paola, ha fatto un passo indietro per diventare semplice capolista e lasciare il posto da aspirante primo cittadino a Roberto Perrotta, già sindaco in passato, che al di là di ogni sacrosanta polemica, i voti ce li ha. Lo ha dimostrato l’ennesima volta domenica scorsa, strappando un lusinghiero 40% di consensi, che però non è bastato per farlo eleggere al primo turno.
Tra una manciata di giorni, dunque, sarà ancora bagarre alle urne con il sindaco uscente Basilio Ferrari, staccato sì di 13 punti percentuale, ma per nulla intenzionato a mollare la presa. Così, a sedare la rabbia dei piddini per la tremenda sconfitta di Pino Falbo, sostenuto apertamente dall’area pd contraria a Di Natale, e la rabbia di Ferrari che fino al pomeriggio di domenica dava per scontata la vittoria schiacciante, sarebbe arrivato il solito Nicola Adamo, che nonostante gli sforzi in questa ultima tornata elettorale calabrese pare non aver portato molta fortuna a molti dei suoi candidati.
Noncurante, a Paola ci starebbe riprovando in queste ore con un “accurduni“, per parafrasare il giornalista Luciano Regolo, che metterebbe tutti d’accordo. Per sabotare la coppia Perrotta-Di Natale, per il ballottaggio Adamo avrebbe garantito il supporto della lista di Falbo, che si dichiara di sinistra, a quella di Ferrari, convintamente di destra. In cambio Ferrari dovrà però concedere una vice presidenza a Pino Falbo. Sarà vero?
