Acri (Cs) | Altro che figuraccia per la Calabria, ecco chi è davvero Frosparo e cosa fa per vivere

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Acri (Cs) | Altro che figuraccia per la Calabria, ecco chi è davvero Frosparo e cosa fa per vivere
Il web è certamente un utile strumento di connessione ma è altrettanto vero che si trasforma troppo spesso in un labirinto incontrollato di pseudonotizie e fenomeni ingigantiti ad uso e consumo della insaziabile, bulimica, grottesca curiosità degli internauti. E quando sbagli pubblicamente nel posto sbagliato, sei letteralmente fottuto. Finisci nel tritacarne degli stereotipi e dei pregiudizi rischiando di rimanerci fino a che le lame non ti consumano.
Stavolta è toccato ad Angelo Cofone, meglio noto come Fosparo, un uomo di 46 anni che vive ad Acri, marito e padre che da un momento all’altro si è ritrovato suo malgrado più popolare del Santo del Padre. Galeotto è stato il comizio che ha tenuto qualche giorno fa nella cittadina nel cuore della provincia di Cosenza, per via della sua candidatura nella lista “I moderati di Acri“, sostenitrice dei “Centristi per Acri”, di cui è candidata a sindaco Anna Vigliaturo.
Il comizio, oggettivamente, strappa più di una risata perché ricorda tanto nei modi e nei contenuti quello del personaggio creato da Antonio Albanese, il politico Cetto La Qualunque che fa a pugni con l’italiano. Ed era esattamente quello che voleva essere la pubblicazione di quel video circolato poi sulle piattaforme sociali: un momento goliardico che interrompesse per qualche minuto il grigiore e la noia della solite campagna elettorale in salsa calabrese, intrisa di dispettucci, avvertimenti e minacce al pari di un’azione di guerra. Invece no, la rete è piena di frustrati che non aspettano altro di veder inciampare gli altri per sentirsi migliori e questo distorce la verità, l’enfatizza all’inverosimile, e quando il web funge da “vomitatoio” di veleno può diventare addirittura pericoloso. Distrugge le vite come niente.
Così, il buon Frosparo, ha dovuto fare i conti con offese e insulti piovuti da ogni dove, come se i politici navigati calabresi, come potrebbe essere Pino Gentile, parlassero invece tutti un italiano dalla dizione impeccabile.
Ma quello che ha più scandalizzato gli infausti internauti è che la performance avrebbe evidenziato un livello culturale inadeguato e insufficiente per chi aspira a una carica pubblica. Senza tenere conto che l’emozione gioca brutti scherzi quando ti trovi a dover parlare alla folla, senza tener conto della sua autoironia con la quale, nella versione integrale, avvisa i presenti di non ridere in caso di errore. Mentre ride di se stesso.
Tutto inutile. Alcuni suoi concittadini si sono persino vergognati di lui, qualcuno si è addirittura sentito in dovere di inviare lettere alle redazioni per spiegare che «Acri non è Fosparo».
Per fortuna c’è anche un altro volto di Acri, quello meno radical chic e più umile che invece si dice fiera del suo concittadino, della sua semplicità, del comizio di una persona che ha dimostrato di aver malizia e di essere totalmente genuina. Per fortuna c’è chi Angelo Cofone lo conosce per davvero.
Angelo è un gran lavoratore, un uomo che si è inventato subito un lavoro quando ne ha perso uno e che oggi per vivere si occupa di trasporti arrivando facendo su e giù dalla Germania. Appassionato da sempre di politica, è stato sempre attratto dalla linea politica dei Trematerra, Gino e Michele, padre e figlio, rispettivamente ex deputato europarlamentare ed ex assessore all’agricoltura della Regione Calabria. Senza però mai avere un favoritismo, né incarico, né per sé né per la sua famiglia. E’ alla sua seconda candidatura, ricopre il ruolo di commissario cittadino della Democrazia Cristiana ad Acri, ma la vita semplice lo ha aiutato a non montarsi la testa, a rimanere con i piedi per terra, a non sentirsi una spanna sopra gli altri. E poco importa se l’emozione gli fa sbagliare a leggere due righe, Angelo è una persona perbene e migliaia di persone hanno stretto un cordone di affetto attorno a lui, per ricordare a tutti che nella vita conta la sostanza e non la forma. Soprattutto quando stai parlando di politica. Soprattutto ne stai parlando in Calabria.