(Fonte foto: dal web)
«Vi prego, fate qualcosa per mio fratello, è invalido, ha 64 anni e non ce la fa con 280 euro al mese. Parlate con qualcuno».
E’ l’ennesimo grido di dolore che giunge alla nostra redazione sul tema della disabilità. Cittadini costretti alla fame dallo Stato, destinatari di pensioni che ledono ogni sacrosanto principio sbandierato dalla Costituzione italiana. Anziani e meno anziani che devono scegliere tra pagare le bollette o mangiare una fetta di carne, se morire di stenti o perché non riescono a curarsi. Da nord a sud, senza distinzioni.
La signora Concetta, di origini calabresi ma oggi residente nella Capitale, scrive ancora: «Mio fratello sei anni fa ha avuto un incidente d’auto ed è rimato invalido, sono sei anni che cammina con il bastone. La causa del sinistro non si è ancora conclusa, prende una pensione di invalidità da 280 euro al mese e ci vivono, si fa per dire, in tre. Io ogni tanto gli do 50 euro ma di più non posso. Il suo medico sa tutto, va avanti a gocce di Lexotan. Non ce la fa più».
Lettera firmata.