(Nella foto, Stefania Restuccia prima della malattia)
“Nome: Stefania, 20 anni, nata sotto il segno del toro.
Bionda fino a quando non ho preso il rasoio in mano.
Occhi azzurri fino a quando non si sono spenti.
Alta 1.75 fino a quando avevo le gambe dritte.
55kg fino a quando non ho incontrato un nemico cortisone ed i suoi alleati farmaci.
Sei ante di armadio fino a quando non ho iniziato ad utilizzare solo pigiami (ma sempre abbinati).
Simpatica fino a quando c’era il sorriso.
Pigra fino a quando…. No, scherzo! Lo sono tutt’ora… A cui aggiungere: coraggiosa, senza saperlo….!!!
Figlia unica ma con pochi vizi.
Abitudinaria (casa, divano, pixo, amici, musica, divano, casa, amici, pixo…)
Ah.. dimenticavo ! Faccio parte di una grande famiglia. Fam. OSTEOSARCOMA MALIGNO, nato il 4 agosto 2015 sotto il segno del CANCRO ! ! !”
Scriveva così Stefania Restuccia, qualche tempo prima di andarsene, per esorcizzare la paura e la rabbia di non avere il tempo per realizzare i suoi sogni. Ed ora che non c’è più, che il male ha consumato la carne fino all’anima, ogni parola appare superflua. Ma l’esistenza, seppur breve, non è mai vana e il caso dell’angelo biondo di Rombiolo torna prepotentemente a ricordarcelo nonostante il dolore immane. Conscia di ciò che stava per accaderle, Stefania lascia in eredità, tra le altre cose, un messaggio straordinario: “Vorrei che i ragazzi imparassero che il tempo è prezioso, non bisogna sprecarlo inutilmente”.
Di seguito il commovente ricordo di Danilo Zimatore, in passato suo docente di informatica che, nel tormento di non darsi pace per la tragedia, racconta la straordinarietà della sua breve vita.
«Difficile, quasi impossibile in questa notte insonne smettere di pensare a te, bellissimo fiore che ho avuto la fortuna di conoscere nel pieno della freschezza della tua giovinezza. Così vivace, piena di vita, con quegli occhioni conquistavi tutti coloro i quali incrociavano il tuo sguardo. I ricordi scorrono in questa lunga e sofferente notte, le immagini dei momenti in cui eri una ragazzina di scuola media, eri mia alunna e mi chiedevi consigli di ogni tipo, sempre con il sorriso in viso, con la vivacità, la spensieratezza e la forza della vita che ti sorrideva. No, non potevi non lasciare il segno a chiunque ha avuto la fortuna di conoscerti: eri positiva, ottimista, a volte persino spudoratamente sfacciata. Ma eri sempre te stessa, Stefania Restuccia, una guerriera… Una trascinatrice… Che viveva dispensando doni: quelli del tuo sorriso verso chi incontravi, e rendevi tutti più ricchi interiormente. Quella ragazzina, la mia ormai ex alunna negli anni cresceva… Ogni tanto chiedevo aggiornamenti alla professoressa Veronica Tramontana, molto legata a te come una seconda mamma. Ero felice di sapere che fosse tutto ok, che vivevi la tua età per come va vissuta… Pochi anni son passati, nel fiore della gioventù, e hai incontrato lei sul tuo cammino: quella maledetta malattia che giorno dopo giorno ti ha divorato il corpo, ma che ha tirato fuori tutto il tuo spirito guerriero e, attorno a te, l’amore di tutte le persone che ti hanno conosciuta. Hai lottato sino in fondo, gioia mia… Hai lottato fino al compimento dei tuoi 21 anni appena compiuti. Ti ho seguita in questi anni, ho pregato per te: non hai mai mollato, a maggior ragione nei momenti di sconforto. Da ieri sera non ci sei più, lasciando un vuoto immenso alla tua splendida famiglia e in tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di conoscerti. Ora, sei un un futuro migliore. Grazie Stefania… Grazie di cuore per i pensieri espressi sulla tua bacheca… Per la tua forza, per le lezioni di vita… Quante volte mi hai chiamato “prof.” durante le mie lezioni in classe… Ma oggi, cara Stefania, sono tuo alunno… Ed assisto, volgendo uno sguardo al cielo in questa notte stellata, al richiamo della luce più importante, alla luce della stella più bella, più forte… La stella che ci ha donato la voglia di vivere… La forza immensa di non mollare MAI… Quella stella sei tu… Chissà se ci rivedremo un giorno… Di sicuro questa volta non vi richiamerò all’ordine… Ma canterò insieme a te la tua canzone preferita.
Cara Stefania, eri una ragazza di provincia semplice e solare che, come tutte le ragazze della tua età, coltivavi dei sogni, in particolare uno: studiare giurisprudenza, con un obiettivo principale, a tuo dire “fare l’avvocato per poter migliorare il mondo”. Vivevi la tua età con la sottile spensieratezza e speranza di avere tutta la vita davanti a te: una vita costellata di passione, fiducia, amore…
Hai lottato fino alla fine, con tenacia e coraggio contro un tumore che purtroppo non ti ha lasciato scampo. La tua forte fibra ha ceduto, nonostante la volontà e la voglia di vivere, di studiare, a seguito di un male precedentemente diagnosticato e contro il quale lottavi da tempo. Eri stata ricoverata in ospedale affinché fossi sottoposta alle cure.
Vivi nel ricordo di tutti coloro i quali ti hanno amata: quei ricordi di vita vissuta insieme ai tuoi genitori, agli amici, ai tuoi compagni di classe, ai tuoi professori, tra questi la professoressa Veronica Tramontana, alla quale raccontavi delle aspettative sul tuo futuro, dei tuoi progetti:
eri una figura splendida, con una bontà d’animo incredibile, sempre solare, con l’ottimismo che può avere una ragazza.
“Prof., sono arrabbiata perché avrei voluto fare tante cose nella mia vita: vorrei che i ragazzi imparassero che il tempo è prezioso, non bisogna sprecarlo inutilmente”.
Sempre ben vestita, sempre ordinata. Sempre abbinata, amava farsi le unghie.
Tesina sui vizi capitali al diploma per denunciare i fattori storici che hanno denigrato la storia sociale dell’Italia.
Ti ho conosciuta ad un corso di informatica – ricorda il suo prof. Danilo Zimatore – eri piena di curiosità e voglia di imparare, sempre sorridente e gioiosa con i compagni, dalla risposta pronta e dalla domanda celere. Un vulcano di idee che non vedevi l’ora di realizzare.
Tutti oggi siamo più vuoti, più tristi, più sgomenti. Il dolore è immenso.
Gli amici in queste ore angoscianti di dolore stanno affidando anche ai social network il proprio ricordo in memoria della ragazza. Anche un’altra sua professoressa di scuola ne ha un ricordo bellissimo: “Il ricordo che conserverò di Stefania avrà un posto privilegiato, sicura che continuerà a stare vicino alle persone che le hanno voluto bene anche se in altra forma, e io sono una di loro” così la docente ha voluto ricordare la sua allieva. “Stefania eri un leone”, “sei e sarai anche lassù una ragazza d’oro!!”, “una con il sorriso stampato in faccia, avevi un’empatia unica… Una ragazza semplice e vivace, una ragazza della quale rimarrà fortemente vivo il ricordo, nonostante il tempo che scorre inesorabile”.
Era anche una simpatica brontolona Stefania: le apparteneva un eccezionale sentimento verso l’equilibrio e la giustizia del mondo. Cullava l’innato desiderio classico nelle ragazze sensibili della sua età: desiderava di vivere in un mondo più onesto, corretto, pulito… Sognava un maggior equilibrio nel mondo.
Stefania era sempre sorridente, e quando brontolava era sempre una lotta verso un qualcosa di buono. Stefania era un uragano… Stefania amava la vita!
In questi 2 anni la malattia le aveva segnato il corpo ma non il carattere, la tenacia, la forza interiore. Il ricordo di una ragazza che troppo presto ha privato i suoi familiari e il suo paese della sua gioia di vivere.
Tanti, troppi casi di malati oncologici in quella zona, chiamata “delle case nuove”, in cui nell’ultimo decennio tante, troppe persone hanno trovato la morte.
Ne hanno cercato e avuto di forza e coraggio i suoi genitori, Domenico Restuccia e Maria Preiti, originari rispettivamente di Rombiolo e di San Calogero: grazie all’immenso amore nutrito nei confronti della propria figlia.
Il viso sorridente di Stefania rimarrà indelebile nei ricordi del cuore di tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di conoscerla. 20 anni, un sorriso che non l’abbandonava mai e una gran gioia di vivere. Stefania era una ragazza che non passava inosservata, talmente era bella, alta, brillante, presente, positiva: un vero e proprio vulcano nel temperamento, così forte al punto tale che era quasi impossibile non farsi coinvolgere dalla sua esplosività caratteriale.
Durante un incontro emozionante con Papa Francesco Stefania, ormai stanca e distrutta dal dolore provocato dal cancro che la stava consumando piano piano si rivolge al Santo Padre con un urlo flebile di preghiera: “Mi liberi… Non voglio esser qui, costretta in un lettino, ma tra la folla”».
Preghiera ideata da Stefania Restuccia, marzo 2016:
Gesù,
Puoi aiutarmi solo tu.
Ti preghiamo e ti imploriamo
Perché noi tutti ti amiamo.
Da sola o in compagnia
Spero che non mi porti via
Mi serve ancora del tempo
Per riuscire a portarti dentro.
Hai portato la tua croce fino in fondo
Per riuscire a salvare il mondo
Io porto la mia
Assaporando tanta malinconia
Ti offro le mie paure
E tu in dono delle cure
Ti offro le mie sofferenze
In cambio di speranze
Ti chiedo perdono dicendo l’atto di dolore
Perché resterai per sempre nel mio cuore