Di Valentina Roselli, redazione Notizie Nazionali
Francesca Lagatta ieri ha ricevuto un’amara sorpresa che non l’ha certo distolta dai suoi intenti professionali
Francesca Lagatta, valida collaboratrice di Notizie Nazionali e nota professionista dedita al giornalismo di inchiesta in Calabria, dopo aver dato notizia lo scorso 25 marzo di un’ irruzione in banca degli uomini in divisa avvenuta il 9 marzo al banco di Credito Cooperativo di Verbicaro (CS) ha dovuto subire l’inferno: querele, minacce, post denigratori.
Vessazioni che si sono intensificate, quando il giudice , nell’agosto 2016 conferma l’indagine e le dà completamente ragione, con una sola specifica che il giudice aggiunge nel mese di gennaio di quest’anno: ordinando a Francesca Lagatta di precisare che non fu la direzione distrettuale antimafia a fare l’irruzione nella banca, ma il nucleo valutativo tributario di Reggio Calabria. Il giudice ha poi specificato che l’inesattezza non ha cambiato il senso dell’articolo e quest’ultimo non deve quindi essere rimosso dal web, perché dice il vero.
Le nubi sembravano diradate ma ieri invece è apparsa una lettera anonima in ogni dove nel paese di Verbicaro, sui muri, sulle panchine, per terra, vicino ai bar, alle stazioni, alle poste, nei luoghi più affollati insomma con preghiera di diffusione perchè tutti sapessero che Francesca Lagatta, tra le altre cose, è stata pagata dai mafiosi per scrivere.
La giornalista commenta così la vicenda: “Sono già a lavoro da tempo per ricostruire la seconda parte dell’inchiesta. La lettera di ieri mi ha solo spinto ad accelerare i tempi di uscita: vuol dire che la direzione è quella giusta. Per il resto non temo nulla, chi mi conosce sa che avrei potuto arrivare ovunque se avessi accettato compromessi come altri miei colleghi, ma io la schiena che piuttosto si spezza ma non si piega. Le offese e le accuse contenute nella lettera sono per me medaglie al merito.”