Pubblicato su Rete L’ABUSO
Unico e primo al mondo, rivoluzionario e a detta di alcuni giornalisti geniale.
Nel mese di maggio partirà in via sperimentale il TG della Rete L’ABUSO, diretto dalla giornalista Francesca Lagatta e trasmesso in 3 lingue, italiano, inglese e spagnolo. Un servizio di informazione tematica che ha l’obiettivo di informare l’opinione pubblica sulla reale entità di quello che è in Italia il problema sociale dei preti pedofili.
Un tema che l’Italia non ha mai affrontato a partire dalle istituzioni, le quali dallo scandalo iniziato nel 2009 ad oggi non solo hanno dimostrato l’incapacità di prendere una posizione seria e coscienziosa che tutelasse i cittadini, come contrariamente è accaduto negli Stati Uniti e negli altri paesi dell’UE, ultima tra questi la Francia, che per un vescovo che ha coperto solamente 3 preti pedofili, si è immediatamente attivata avviando una commissione di inchiesta indipendente. Il governo italiano invece, dal 2009 non è ancora riuscito a quantificare l’entità del problema.
Molti di voi si sono domandati perché nei titoli di coda del film Spotlight non appare l’Italia. La risposta è molto semplice, in Italia l’unico dato che quantifica parzialmente l’entità del fenomeno siamo noi, la Rete L’ABUSO. Sembra paradossale ma è così, malgrado che l’UE abbia stanziato da tempo fondi per creare un database nazionale, in Italia non è mai stato creato.
Vanno ricordati almeno due aspetti inquietanti accaduti nel nostro paese, il primo risale al 2007 quando Santoro ad Anno Zero propose il documentario della BBC “Sex crimes and the Vatican”, il programma fu sospeso dopo la messa in onda di quel servizio.
L’altro invece riguarda l’autorità giudiziaria, parlo del caso del Procuratore Aggiunto di Milano dott. Pietro Forno che nel 2010 ventilò l’ipotesi già accertata e consolidata negli Stati Uniti, ovvero che le coperture della chiesa cattolica nei confronti degli abusi commessi da membri del clero, fossero sistematici. In quella occasione il ministro Angelino Alfano ordinò un’ispezione nei confronti del Procuratore Aggiunto Forno.
L’obiettivo di questo TG è quello di portare all’attenzione dell’opinione pubblica decine di casi che emergono in continuazione nel nostro paese , ma di cui non se ne sa nulla perché le notizie vengono divulgate troppo spesso solamente a livello locale.
Un caso in particolare ci ha spinti a tentare questo esperimento, il caso di don Francesco Zappella, un sacerdote della diocesi di Albenga, tra le altre cose l’unica commissariata dal Vaticano. Il caso Zappella è emblematico perché si svolge non solo in Italia, ma anche in Uruguay, ma con modalità davvero distanti anni luce tra loro.
Zappella in Uruguay faceva il missionario, portava “cultura e civiltà” in un paese che invece dovrebbe insegnare a noi e non al contrario. Nello stesso procedimento penale, attualmente in corso, è accaduto, in Italia che il sacerdote, il giorno stesso che è stato indagato, ha ricevuto dal vescovo di Albenga Guglielmo Borghetti, la promozione a dirigente della Caritas. Non è mai stato sospeso dai suoi incarichi, malgrado sia emerso che era già stato condannato nel 1992 per abusi sessuali a danno di 2 infraquattordicenni. Il vescovo Borghetti ha sempre manifestato nei suoi confronti la massima stima e fiducia. Attualmente ha lasciato la parrocchia, ma lo ha fatto volontariamente.
Anche la politica, malgrado la notizia di una precedente condanna e le nuove indagini, o non si è pronunciata, o lo ha fatto con modalità davvero tristi. Ricordiamo le dichiarazioni del consigliere comunale Paolo Villa alla Zanzara su Radio 24.
In Uruguay invece le cose sono andate diversamente.
Appena si è saputo che il missionario italiano era formalmente indagato anche dall’autorità giudiziaria Uruguagia, insieme a lui altri casi che la Rete L’ABUSO aveva segnalato, la stampa ha iniziato (stile Spotlight) a verificare le nostre segnalazioni, risultate poi fondate. La TV nazionale allora ha deciso di dedicare un appuntamento settimanale di 2 ore per informare i cittadini e raccogliere segnalazioni. Persino la Conferenza Episcopale Uruguagia è intervenuta istituendo un numero per le vittime e aprendo anche nel caso del missionario Zappella, un’indagine canonica.
Non si sono fatte attendere neppure le istituzioni, che in precedenza avevano assegnato al missionario italiano la cittadinanza onoraria, immediatamente revocata.
Questo è un caso emblematico che la Rete L’ABUSO ha sollevato, ma in Italia ne abbiamo tanti come questo .
Con il nostro TG settimanale vogliamo portare a conoscenza l’opinione pubblica, non solo di quanto accade nel nostro paese, ma anche confrontarci con quelle che sono negli altri paesi, le realtà della società della quale anche noi facciamo parte.
Il materiale da proporre è molto, darà a tutti voi l’opportunità di poter sapere, valutare, ed eventualmente potersi tutelare.
Ci auguriamo di fornire un servizio gradito e di pubblica utilità.
L’Ufficio di Presidenza della Rete L’ABUSO Onlus.
Direttore responsabile Francesca Lagatta
Per info tg@retelabuso.org
Diretta streaming TV http://retelabuso.org/live-tv/