Lo scorso 3 febbraio RFI ha presentato, nel corso di un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, i prossimi interventi infrastrutturali. Tra questi è inclusa la costruzione di “una nuova linea a standard AV realizzabile per fasi funzionali” fra Salerno e Reggio Calabria. I lavori sono programmati in maniera tale da minimizzare “gli impatti sul territorio” coerentemente “con gli investimenti in corso e programmati”.
I lotti prioritari sono tre: Salerno-Battipaglia, Battipaglia-Praja (si noti che questo nelle schede viene qualificato come primo lotto) ed il raddoppio della galleria Santomarco fra Paola e Cosenza.
Tra Salerno e Battipaglia é previsto “un quadruplicamento della tratta a standard AV/AC di estesa di circa 40 km” il quale si ricongiungerebbe direttamente alla linea Monte del Vesuvio bypassando le città di Salerno e Battipaglia con una nuova stazione a Baronissi nei pressi dell’Università di Fisciano.
Scendendo il progetto prevede sempre “una nuova linea, a standard AV/AC, di estesa di circa 127 km che collega Battipaglia ricongiungendosi sulla linea esistente a Praja”.
Fra i lotti prioritari rientra anche il raddoppio della Galleria Santomarco fra Paola e Cosenza finanziata con i fondi del Recovery plan. Proprio nei pressi di Cosenza sorgerà la nuova stazione di Settimo di Montalto a servizio della UNICAL.
Il progetto completo prevede però anche una prosecuzione oltre Praja: all’altezza di Scalea infatti la linea devierebbe verso l’entroterra fino a Tarsia (ove avverrebbe il ricongiungimento con la ferrovia jonica) per proseguire fino a Cosenza. Successivamente la linea tornerebbe di nuovo sul Tirreno all’altezza di Lamezia Terme e proseguirebbe e fino a Reggio Calabria via Gioia Tauro. Nel progetto sono altresì previste ipotesi alternative di tracciato come quella del tunnel nel Pollino.
É ovviamente prevista la costruzione di nuove stazioni lungo tutta la rete per favorire l’interconnessione fra le nuove linee e quelle tradizionali.
Il risparmio di tempo previsto sarebbe di 45 minuti, ciò vorrebbe dire che se oggi in Frecciargento fra Roma e la Riviera dei Cedri si impegnano 2 ore e 45/50 minuti, un domani i tempi di percorrenza ammonterebbero a circa 2 ore. Linee AV/AC infatti consentono una velocità massima, a seconda dell’alimentazione, di 250/300 km/h sia per i treni passeggeri che per i treni merci.
I costi stimati sono pari a 9.800 M per l’intero tracciato tra Salerno e Praja, sfruttando le caratteristiche naturali del Vallo di Diano infatti si eviterebbe la costruzione di diverse gallerie, ponti e viadotti. Discorso analogo vale per l’ipotesi del tunnel nel Pollino. Se si pensa che i costi stimati nel 2009 per la costruzione della variante tra Ogliastro e Sapri, la quale avrebbe portato ad un risparmio di soli 14 minuti, ammontavano 7 M si comprende come sia indubbiamente più conveniente realizzare questo nuovo progetto.
Come fa notare l’Unione delle Associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino, movimento di 60 realtà di tutto il territorio coordinato da Ettore Simone Durante, attraverso la nuova ferrovia tra Praja e Tarsia si potrebbe creare anche un rivoluzionario collegamento fra Jonio e Tirreno poiché a Tarsia ci si immetterebbe sulla linea per Sibari-Metaponto-Taranto.
Trattandosi di una linea AV ovviamente non potranno essere realizzate fermate molto vicine fra loro poiché altrimenti verrebbero meno i benefici sulle tempistiche. Il progetto così concepito però risponde alle varie esigenze economico-sociali in quanto attraverso le fermate si riuscirebbero ad intercettare importanti bacini di utenza.
Le polemiche non sono tardate ad arrivare, le prime infatti sono giunte nei giorni scorsi dal Cilento ed oggi l’ on. Piero De Luca ha presentato un’interrogazione parlamentare. Non bisogna però dimenticare che la nuova linea non escluderebbe l’istituzione di servizi AV che in alcuni tratti (come ad esempio Sapri-Salerno o Cosenza-Sibari-Crotone) continuerebbe a viaggiare sulle linee tradizionali favorendo una maggiore capillarità. In questo modo l’aumento dei tempi non graverebbe, come avviene oggi, sull’utenza calabrese e soprattutto su quella siciliana. Bisogna poi tenere in considerazione le difficoltà legate alla viabilità, soprattutto in inverno quando nelle aree interne non di rado si verificano nevicate e grandinate. La scelta di Praia per l’interconnessione appare dunque la più logica per la posizione centrale, che dunque riuscirebbe ad avere il maggior bacino di utenza.
Come sottolinea il Presidente del Consorzio Operatori Turistici Diamante & Riviera dei Cedri é importante che “questa opera vada di pari passo con l’ammodernamento della ferrovia esistente”. Per il presidente UNPLI della Provincia di Cosenza Antonello Grosso La Valle “trasporti e turismo sono due facce della stessa medaglia” motivo per cui sarà indispensabile “il coinvolgimento di enti pubblici e privati”. In conclusione Armando Forte, membro del Consiglio direttivo dell’Accademia Internazionale del Cedro rimarca il fatto che “le nuove infrastrutture potranno favorire anche la diffusione dei prodotti agroalimentari”.