È un ragazzino della zona Miracoli, nel rione sanità di Napoli, il 19enne che ieri pomeriggio si è costituito al carcere di Secondigliano autoaccusandosi dell’omicidio di Francesco Augieri avvenuto a Diamante all’alba dello scorso 22 agosto. Si chiama Francesco Schiattarelli, porta in volto i segni della colluttazione e vuole raccontare la sua versione dei fatti nell’interrogatorio di garanzia. Lo riferisce il quotidiano Cronache Campane.
Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, il litigio sarebbe scoppiato a causa di futili motivi. Sembrerebbe per uno spintone o una sguardo di troppo a una ragazza. Le indagini, condotte dalla procura di Paola con il coordinamento del procuratore capo Pierpaolo Bruni e dai militari dell’arma di Scalea con il coordinamento del Capitano Daniele Nardone, sono state avviate grazie alle telecamere pubbliche e private di video sorveglianza e ad altri testimoni. A quanto di essi si sarebbero trovati sulla scena per caso.
Schiattarelli, invece, secondo gli investigatori si sarebbe presentato in carcere di sua spontanea volontà perché sentendosi braccato ha cercato di alleviare la sua posizione per un eventuale sconto di pena. Era già stato individuato da tempo e la sua libertà aveva comunque le ore contate.
La magistratura è comunque sulle tracce di altri ragazzi, tra cui un minorenne e una donna, che avrebbero preso parte alla rissa mortale.
