Della pericolosità della Ss18 se ne parla da tempo. A ricordarci ogni giorni i rischi di percorrere la strada statale del tratto altotirrenico cosentino sono i continui incidenti, più o meno gravi, talvolta anche mortali. Letterio Licordari, dirigente nazionale e coordinatore sul territorio di Risorgimento Socialista, è sceso in campo in tempi non sospetti per portare avanti una battaglia civile sulla sicurezza stradale che prima della tragedia immane del crollo del ponte a Genova, sembrava, ahinoi, un buco nell’acqua. Da giorni invece, qualcosa si muove, la sicurezza stradale è tornato ad essere un tema centrale, come se il crollo del ponte Morandi avesse risvegliato le coscienze e insegnato a tutti che le tragedie accadono. Davvero. Soprattutto quando sono annunciate da tempo.
Dopo il recente appello lanciato dalle colonne del nostro giornale, Licordari torna nuovamente sulla questione rilasciando dichiarazioni forti sulla base di una esperienza personale, al fine di tenere alta l’attenzione sulla questione.
“Stamattina dovevo andare a Cosenza centro per il disbrigo di alcune pratiche. Per evitare lo stress del traffico, parcheggio, ZTL e relativi rallentamenti e multe in città, ho pensato di andare in bus (stesso tempo di percorrenza e, praticamente stesso costo, ma no stress). Nessun problema, arrivo in perfetto orario. Rientro con la corsa delle 12:15 da Cosenza con arrivo previsto a Scalea per le 14:00: un po’ di pioggia fino a Paola, tregua, poi di nuovo pioggia da Belvedere Marittimo a Scalea viaggiando a una media di 15 km/h!
Frattanto, dalle comunicazioni tra gli autisti della stessa compagnia trapelano notizie allarmanti, quasi surreali, come nel film di Fantozzi quando si diceva che avesse segnato Zoff di testa su calcio d’angolo: un pullman fermo da più di un’ora nei pressi del Villaggio del Bridge a causa di un incidente grave, poi si incrociano ambulanze che non fanno presagire nulla di buono, giungono notizie anche su Scalea e Santa Maria del Cedro letteralmente imbottigliate nel traffico (anche urbano) aumentato considerevolmente per via del fuggi-fuggi dal mare causa acquazzone.
Tutto vero, come pure altri due incidenti a poco più di un chilometro di distanza, nei pressi de La Bruca a Santa Maria del Cedro e un altro, che è parso più serio, alle porte di Scalea, lato sud, con tanto di polizia e ambulanze.
Viene da chiedersi se per caso la SS 18 non sia diventata una piccola Baghdad… Morale della “favola”: arrivo a Scalea con più di mezz’ora di ritardo… ed è andata bene!”.
Nella sola giornata di oggi sulla Ss18 dell’alto Tirreno cosentino si sono verificati tre incidenti, di cui vi abbiamo parlato QUI.