AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE MARIO OLIVERIO
AL PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE NICOLA IRTO
AI CAPIGRUPPO TUTTI
A ANAS COMPARTIMENTO REGIONALE
AL PROVVEDITORATO OPERE PUBBLICHE
AI PREFETTI PROVINCIALI
“Il dramma di Genova mette in discussione il Paese, il modo di essere delle sue Istituzioni.
Sepolti i morti innocenti e i dolori dei loro familiari, anche calabresi, occorre invertire la rotta, occorre cambiare le vecchie logiche di rappresentare il dolore fine a se stesso.
Insomma necessita darsi da fare, perché quello di Genova non sia una data soltanto da commemorare, l’ennesimo episodio vergognoso di una rete viaria, autostradale e non, pericolosa e infedele.
Troppi i casi di precarietà progettuale e costruttiva. Quasi ovunque si evidenziano peccati di mancata manutenzione, reati politici di portata storica provati da un disinteresse irresponsabile.
Un organo politico-istituzionale quale è il Consiglio Regionale odierno destinatario ha il dovere di lavorare per imporre le giuste cautele al patrimonio infrastrutturale, per garantire certezze e sicurezza alla gente di Calabria e a chi l’ha eletta a propria destinazione turistica. Non solo! Deve farlo per garantire a chiunque un tranquillo transito dalle nostre parti per raggiungere le rispettive mete.
L’Autostrada del Mediterraneo, così si chiama oggi l’A3, costituisce l’esempio tangibile di ciò che non si deve fare. Un peccato mortale della politica dell’ultimo mezzo secolo che l’ha eretta a prova dell’inefficienza e l’ha tradotta nel cantiere più infinito, che impedisce al Sud ogni crescita e ogni sviluppo. I suoi numerosi viadotti, non affatto esenti da trascorsi drammi umani, unitamente ai ponti che suggeriscono recenti tensioni (per fare due esempi: Catanzaro e Celico) impongono il cambiamento, una accelerazione delle tutele. Da qui, l’esigenza di una immediata convocazione del Consiglio ove audire pubblicamente l’ANAS sul tema dello stato di manutenzione della rete viaria di sua competenza. Il modo per pretendere certezze e futuro per la Calabria e i calabresi”.
Orlandino Greco, consigliere regionale