La risonanza magnetica dell’ospedale di Praia a Mare non è mai entrata in funzione, benché sia stata portata a destinazione, con 5 anni di ritardo rispetto al previsto, nell’aprile del 2017. Nessuno, ad oggi, sa spiegare il perché ma solo fornire versioni contrastanti e poco convincenti scaricando la colpa sugli “indisciplinati” medici radiologi che non vorrebbero seguire i corsi per imparare ad usarla. Da tempo si vocifera che in realtà l’apparecchio non funzioni per motivi che riguarderebbero invece beghe personali di chi dovrebbe garantire il diritto alla salute.
In realtà questo non possiamo stabilirlo con assolta certezza, ma possiamo continuare questo racconto fornendovi due dati di fatto, inconfutabili.
Il primo è che ancora prima che venisse trasportata all’ospedale di Praia, fonti attendibili provenienti dagli ambienti ospedalieri avevano già informato la nostra redazione che l’apparecchio non sarebbe mai entrato in funzione: Casa della Salute di Praia a Mare, Risonanza Magnetica: ennesima farsa?. Era il 23 novembre del 2015, un anno e 5 mesi prima dell’arrivo in ospedale e già qualcuno parlava di interessi e intrecci di potere. Ma anche a una manciata di ore dall’arrivo dell’apparecchiatura medica al Capt, qualcuno ha ribadito con insistenza il concetto: Capt di Praia a Mare | La Risonanza Magnetica arriva dopo 5 anni e negli ambienti qualcuno ipotizza che non entrerà in funzione.
Il secondo dato di fatto è che la nostra redazione, è nuovamente venuta in possesso di documenti che attestano come la Risonanza Magnetica non sia entrata in funzione per motivi che non riguardano di certo licenze e collaudi. Dopo l’articolo del 3 agosto scorso (Ospedale di Praia, risonanza magnetica: un documento rivela perché non è entrata ancora in funzione) in cui la nostra redazione ha portato alla luce il verbale redatto a seguito di un sopralluogo del personale Inail incaricato all’ispezione avvenuto lo scorso 13 febbraio, oggi vi mostriamo in esclusiva tutta la documentazione completa riguardante la Risonzna Magnetica, dai costi al collaudo tecnico, passando per l’ordine di acquisto. È il documento che riceve nel gennaio 2018, poco più di un mese prima dell’ispezione voluta dall’Inail, la Uoc di Ingegneria clinica dell’Asp Cosenza.
Nel documento risalente al giugno 2017, infatti, si evince che l’apparecchiatura, costata complessivamente € 471.856,00, è stata sottoposta regolarmente al collaudo tecnico, che ha tutti i requisiti e le licenze per essere messa in funzione e che i corsi di formazione del personale incaricato si sarebbero dovuti tenere presso la struttura praiese nel settembre 2017 «in accordo con il Direttore Uoc di Radiologia», ossia il dott. Antonio Lopez.
In altre parole, la Risonanza Magnetica era pronta per essere usata. Ad oggi il suo mancato funzionamento rappresenta uno dei più grandi sprechi della sanità cosentina, poiché l’apparecchio necessita comunque di quotidiana e costosa manutenzione e oltretutto per il suo arrivo sono stati effettuati i lavori di ampliamento e gli acquisti per l’arredamento. Inoltre, c’è da evidenziare che se mai entrerà in funzione, i cittadini sarebbero costretti a veder sfumare altri 250/270mila euro di soldi pubblici per l’installazione della scheda di aggiornamento.
I fitti misteri della sanità cosentina continuano.