Notte di guerra da Gaza. Circa 180 tra razzi e colpi di mortaio sono stati sparati, secondo l’esercito, verso il sud di Israele che ha risposto colpendo circa 140 postazioni nella Striscia e causando tre morti, in base a informazioni dei media palestinesi, tra cui una donna incinta e la figlia. Undici i feriti in Israele, tra cui una donna in condizioni serie. Le sirene di allarme nel sud di Israele sono suonate 125 volte e il sistema di difesa antimissili Iron Dome ha intercettati oltre 30 missili, mentre la maggioranza degli altri sono caduti in aree aperte. In risposta, l’esercito ha colpito oltre 150 obiettivi militari, tra cui “un apparato terroristico sotterraneo”.
L’inviato dell’Onu per il processo di pace Nickolay Mladenov si è detto “profondamente preoccupato” per la situazione tra Gaza e Israele e, in particolare, “per i multipli razzi lanciati contro le comunità del sud” dello stato ebraico. Ed ha fatto appello alle parti di fermarsi e di riportare la calma. L’inviato in Medio Oriente del presidente Donald Trump, Jason Greenblatt, in un tweet ha condannato Hamas per il lancio di razzi: “un’altra notte di terrore con famiglie accalcate nella paura mentre Israele difende se stesso”.
In nottata il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Avigdor Lieberman hanno tenuto una riunione di emergenza: secondo le prime informazioni è stato deciso di inviare ulteriori soldati attorno alla Striscia nel sud di Israele e di richiamare riservisti addetti al sistema di difesa Iron Dome. Ulteriori misure sono state prese per la popolazione delle aree intorno a Gaza. L’esercito ha fatto sapere di aver colpito negli attacchi nella Striscia almeno 20 postazioni militari di Hamas, tra cui una fabbrica per componenti per i tunnel, un’area usata dal comando navale di Hamas, un deposito di armi e una posto di raccolta per ufficiali a Khan Younis. Questa mattina presto, un velivolo israeliano ha colpito una squadra di lanciatori di razzi che aveva “appena tirato verso Israele”..
Un alto ufficiale palestinese ha detto ad Al-Jazeera e alla Reuters – ripresi dai media israeliani – che l’attuale fase di combattimenti è finita e che la calma ora dipende da Israele. “L’attuale escalation a Gaza è finita. La resistenza – ha aggiunto – ha risposto ai crimini del nemico nella Striscia. Il prosieguo della calma a Gaza dipende dal comportamento dell’occupazione”. I media hanno sottolineato che le affermazioni paiono “un tentativo di Hamas di riportare la calma mentre le parti sembrano preparare la guerra”.
Hamas accusa da parte sua Israele di voler sabotare, con l’attuale situazione, i colloqui di pace in corso, mediati da Onu ed Egitto. “Il tempo dell’escalation sulla Striscia e l’attacco alla resistenza palestinese quando la nostra delegazione è arrivata al Cairo per colloqui – ha detto, citato dai media, Fawzi Barhoum portavoce di Hamas – prova che Israele vuole ostacolare gli sforzi dell’Egitto e dell’Onu di raggiungere una calma a lungo termine”. Per Barhoum, Israele “porta la piena responsabilità di quello che sta accadendo a Gaza”.