Nei prossimi giorni depositerò un disegno di legge per proporre di riconoscere i medici e gli operatori sanitari come pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. Oggi sono a Crotone e più tardi incontrerò il medico dell’ospedale che ieri è stato aggredito e picchiato dai familiari di un paziente deceduto per esprimergli personalmente la mia vicinanza e solidarietà e conoscere dalla viva voce degli operatori le condizioni e l’organizzazione del lavoro.
Il quadro raccolto è che, anche in questo caso, la Calabria dimostra di avere in campo sanitario un patrimonio umano e professionale di grande qualità, un valore crescente soprattutto perché costretto ad agire e operare in un contesto di gravissime carenze e limitate risorse economiche e di personale. I medici e tutti gli operatori sanitari lavorano in condizioni proibitive:sono i nuovi eroi del tempo moderno. Sette anni di commissariamento, di sistematica riduzione di servizi, di tagli, di blocco del turn over hanno inevitabilmente indebolito il sistema sanitario regionale.I calabresi sono spoliati dei loro diritti e, al tempo stesso, l’esercizio della professione medica è esposta ad alto rischio.
Ecco perché è mio dovere, e lo avverto come un dovere morale di rappresentante istituzionale e di calabrese, restituire allo straordinario capitale umano che opera nelle nostre strutture sanitarie l’onore e il merito per il loro impegno prezioso e quotidiano, per la caparbietà e la dedizione che infondono nella loro missione. Ed ecco perché non smetterò mai di dire la mia di fronte a sovraesposizioni strumentali e pubblici dileggi a cui si vorrebbe esporre un intero mondo, spesso con troppa superficialità, con una logica quasi punitiva e una generalizzazione che tende a condannare tutto e tutti, non salvaguardando la qualità diffusa che invece c’è e merita un corale e collettivo ringraziamento. Registro, inoltre, come il caso di Crotone non sia affatto isolato. Annualmente in Italia si contano oltre 3mila aggressioni a personale sanitario in servizio; ragion per cui mi farò promotrice di una proposta di legge per riconoscere medici e infermieri come pubblici ufficiali, in modo tale da attivare necessari deterrenti e adeguate sanzioni.
Enza Bruno Bossio
Deputata Pd