Un terremoto di magnitudo ML 2.3 è avvenuto nella zona: 4 km S Reggio di Calabria (RC), questa mattina alle ore 07:20:32 (UTC), ossia alle 09:20:32 (UTC +02:00) ora italiana. Le coordinate geografiche sono (lat, lon) 38.08, 15.65, il sisma si è verificato a una profondità di 10 km. Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma.
Pur essendosi verificata una scossa di magnitudo relativamente bassa, e fortunatamente dalla breve durata, questa è stata avvertita da quasi la totalità della popolazione a causa della poca profondità, indicata a 10 chilometri nel sottosuolo. Pertanto la scossa di questa mattina è classificata come superficiale, in quanto si è verificata in prossimità della superficie.
Per saperne di più (Fonte: L’OPINIONISTA)
Il punto della superficie terrestre situato sulla verticale dell’ipocentro e quindi più prossimo a esso, si chiama epicentro che è il luogo dove il terremoto si manifesta con la massima intensità. Le onde sismiche si propagano in superficie per un’area tanto più vasta quanto più profondo è l’ipocentro, e con un’intensità tanto minore quanto maggiore è la distanza dall’epicentro. La velocità, ampiezza e frequenza delle onde sismiche dipendono dalla proprietà elastica dei tipi di rocce che esse attraversano.
A seconda della profondità dell’ipocentro si distinguono tre tipi di terremoti:
1. Superficiali (ipocentro fino a 70 km) che sono di gran lunga i più frequenti e da essi proviene circa l’85% dell’energia sismica totale. Sono quelli che producono maggiore devastazione e che generalmente sono seguiti durante le ore o i giorni successivi, da numerosi terremoti minori nella stessa zona (repliche).
2. Intermedi (ipocentro da 70 a 300 km) meno frequenti dei primi, interessano il 12% dell’energia sismica totale.
3. Profondi (ipocentro da 300 a 700 km) sviluppanti il rimanente 3% dell’energia sismica totale).
Le oscillazioni dovute alle onde sismiche vengono captate dai sismografi e registrate in un diagramma (sismogramma). L’analisi dei sismogrammi registrati contemporaneamente da tre o più sismografi consente di individuare l’istante iniziale e la durata di ogni evento sismico, e di calcolare il periodo e l’ampiezza delle varie oscillazioni. Da questi dati si può risalire alla posizione dell’epicentro e, con minor certezza, alla profondità dell’ipocentro.