Un ragazzo di 14 anni di origini cinesi è morto nel pomeriggio in una piscina a Corigliano. È successo in una residenza turistica che si trova in contrada Chiubbica. Ancora non è chiara la dinamica di quanto accaduto, ma pare che il ragazzino potrebbe essere morto a causa di un malore dovuto ad una congestione. Sembrerebbe, infatti, che si sia tuffato in acqua subito dopo aver consumato il pranzo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso, e i carabinieri della locale stazione.
Durante l’estate è molto frequente rimanere vittima di una congestione mentre si fa il bagno, soprattutto dopo mangiato, o se si ingerisce una bevanda fredda con una temperatura corporea elevata. Ma cos’è la congestione, perché accade e come comportarsi in caso di comparsa dei sintomi?
COS’È LA CONGESTIONE
Quella che comunemente chiamiamo congestione digestiva è un disturbo a carico dell’apparato gastrointestinale, favorito da un rapido e significativo sbalzo di temperatura nella zona, causato a sua volta da una eccessiva escursione termica, che si riscontra nella zona addominale.
Ecco perché, in altri termini, la congestione avviene soprattutto durante l’estate, con il passaggio dal caldo torrido dell’esposizione sotto al sole a un bagno freddo o all’ingresso in locali fortemente climatizzati. Si tratta di condizioni che possono scatenare un meccanismo di difesa da parte del nostro organismo, che in queste condizioni di “shock” dirotta il flusso sanguigno verso le aree cerebrali per poter mantenere la temperatura basale. Questo squilibrio circolatorio determina l’interruzione della digestione.
I SINTOMI
I sintomi della congestione, spesso sottovalutati, comprendono crampi e dolori di stomaco più o meno intensi, nausea e talvolta anche vomito, sudori freddi e tremori. Un altro dei sintomi principali è il cambiamento del colorito della pelle, che diventa pallido.
Tra gli altri tipici sintomi della congestione digestiva, ci sono anche il calo di pressione, la sensazione di vertigine e la perdita dei sensi. Alla comparsa di uno o più di questi sintomi è importante intervenire subito, in quanto essi si dimostrano particolarmente pericolosi soprattutto in acqua, perché il rischio è quello di non riuscire più a nuotare per tornare a riva, se si è al mare, o a galla se si è in piscina.
QUANTO DURA?
La durata di una congestione è variabile e dipende dalla gravità della stessa. Può risolversi nel giro di una mezz’ora senza lasciare particolari strascichi, ma può anche durare più a lungo e necessitare di intervento medico e successivo riposo per fare in modo che l’organismo si riprenda e la temperatura torni nella norma.
QUALI SONO I RIMEDI?
Se ci si rende conto di attraversare una condizione di congestione, bisogna innanzitutto evitare di mangiare. È invece necessario bere, per poter contrastare la disidratazione: meglio assumere liquidi a piccoli e frequenti sorsi.
Meglio inoltre stendersi e sollevare le gambe, in modo da far affluire il sangue al cuore. Bisognerà, poi, ripristinare il flusso ematico verso lo stomaco riscaldando la parte, sia con lievi massaggi che aiutino a anche a distendere la muscolatura addominale contratta, sia con una coperta.
Quando ci si comincia a riprendere, può essere utile sorseggiare una bevanda calda digestiva con un po’ di zucchero, ad esempio un té, che rimetta lo stomaco a posto. In caso di congestione fulminante, ad esempio al mare dopo un tuffo, è meglio chiamare subito i soccorsi perché il cuore rischia di andare in tilt.
Dopo 2-3 ore dalla congestione ci si riprende senza grossi problemi. L’importante è che la temperatura corporea si sia ristabilita nel suo valore costante e che il sangue abbia ripreso a circolare normalmente. (Fonte: Donna Moderna)