La scelleratezza di certe decisioni potrebbe prendere forma ben presto e insieme ad essa anche le drammatiche conseguenze. Il 1° agosto, il mese più popoloso dell’anno sulla Riviera dei Cedri, al “reparto” di Medicina di Praia a Mare si rischia di rimanere con tre medici a coprire turni di 24 ore. Anzi, due e mezzo, dal momento che chi copre il turno di notte ha diritto a due giorni di riposo. Due medici e “mezzo” a coprire turni di 24 ore e addirittura in due diversi reparti, perché i medici a cui hanno malauguratamente affidato anche il reparto di Medicina, sono gli stessi che lavorano al punto di primo intervento.
Ma per capire meglio cosa potrebbe succedere da qui a breve andiamo per gradi. In questo momento al reparto di Medicina sono assegnati sei medici: il primario Tramontano, la moglie, la dottoressa Terranova e altri quattro medici. Tramontano è assente da settimane per motivi di salute e sua moglie, comprensibilmente, si è assentata allo stesso momento per rimanere accanto al consorte. Al momento non è noto quando i due faranno ritorno. Dei quattro medici che rimangono, uno ha il contratto in scadenza il prossimo 31 luglio e potrebbe non essergli rinnovato. Ne consegue che rimarrebbero soltanto tre medici, ma questi tre, dicevamo poc’anzi, sono gli stessi in servizio al punto di primo intervento. In altre parole, se non arriveranno rinforzi, dal mese di agosto potrebbero essere solo tre medici a coprire turni di 24 ore e per di più in due reparti diversi. In barba a ogni più elementare legge sui diritti dei lavoratori.
Non è di certo un caso che una decina di giorni fa gli stessi medici avessero chiesto alle dirigenze di rinviare l’apertura del reparto di Medicina facendola coincidere con il ritorno del primario. Lo avevano chiesto con un documento dal contenuto eloquente. Il reparto di Medicina non andava aperto, non adesso. Ma nessuno ha tenuto conto di quelle parole.
Eppure da quel che ne sappiamo per garantire un buon servizio al reparto di Medicina, ci vorrebbe innanzitutto un primario a dirigere e coordinare, due medici al mattino, almeno uno di pomeriggio e uno durante la notte. Sfortunatamente la matematica non è opinabile e pertanto appare evidente che i conti non tornino. Anche il personale infermieristico è carente, lo testimonia il verbale dei commissari per l’accreditamento redatto una decina di giorni fa, insieme a tutta una serie di carenze dettagliatamente elencate.
C’è ancora un altro aspetto. Quattro giorni fa a Roma si discuteva sulla possibilità di riconvertire il capt di Praia in ospedale reinserendo la struttura nel famigerato decreto aziendale n° 64 del luglio 2016. Ma per poterlo fare occorre in primis capire che tipo di ospedale mettere in piedi, a patto che fondi e requisiti lo consentano. Stando ad alcune fonti accreditate, l’ingegnere Massimo Scura nella sua qualità di commissario ad acta alla sanità calabrese propenderebbe per la realizzazione di un ospedale di “zona disagiata”. Questo particolare tipo di nosocomio prevede 20 posti letto di Medicina, Chirurgia elettiva ridotta in Day Surgery o Week Surgery (quindi niente Medicina Generale) e un pronto soccorso h24 presidiato da un organico medico dedica alla rete di Emergenza/Urgenza inquadrato nella disciplina specifica come previsto dal D.M. 30.01.98. Il personale deve essere assicurato, a rotazione, dall’ospedale spoke più vicino e prevede la presenza di chirurghi. Senza quest’ultimo, ci si riferisce alla tipologia del pronto soccorso, non può esserci ospedale.
Per saperne di più sulla vicenda e avere maggiori dettagli nelle prossime ore intervisteremo direttamente il commissario Massimo Scura.