«È assurdo che la Regione Calabria abbia ammonito il capo della Protezione civile, Carlo Tansi, per aver bollato come “anime nere” figure interne negative, nello specifico mai nominate». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «È la riprova che l’amministrazione regionale guidata da Mario Oliverio usa due pesi e due misure e fa soltanto retorica su legalità e moralità. Chi, come Tansi, lavora, denuncia, migliora le strutture pubbliche e vigila sull’operato degli uffici viene sanzionato, mentre chi sfora o non presenta i bilanci viene premiato. È il caso, rispettivamente, del capo della Protezione civile calabrese, cui sono solidale, e dei direttori generali delle aziende sanitarie che hanno prodotto milioni di passivo ma incassato un lauto bonus di risultato».
«Oliverio – prosegue il deputato – continui pure a fare lo gnorri a oltranza, resti in silenzio e finché dura si goda l’imponente vista dall’ultimo piano della Cittadella. Dopo potrà cullarsi con i vitalizi da deputato e consigliere regionale, integrati dalla pensione quale collaboratore di segreteria scolastica, che a regola ha visto molto poco, dati i suoi bei lustri a palazzo».
«Intanto il governatore – conclude Parentela – lasci ancora nel caos la burocrazia regionale, consenta pure la copertura con omissis di delibere d’incarico, ignori a vita che all’Asp di Vibo Valentia i concorsi per dirigenti sono, volendo essere eufemistici, una barzelletta e prepari bene il dopo Tansi, cui a breve scadrà il mandato, magari facendosi consigliare dal suo capo di gabinetto».