Nuova ordinanza del sindaco Praia a Mare Antonio Praticò, costretto stavolta a vietare la balneazione per l’intera stagione estiva 2018, nelle acque antistanti i tratti di mare territoriale di seguito riportati: sbocco canale “sotto Marlane”, 50 mt sinistra Canale Fiumarella e 50 mt dx Canale Fiumarella. L’ordinanza impone anche l’installazione e la manutenzione, per tutta la durata della validità dell’atto, di appositi cartelli di divieto di balneazione in numero adeguato e visibili sui luoghi interessati dal divieto stesso e che dell’inosservanza di tali disposizioni ne risponderà l’ufficio incaricato. Si tratta dell’ordinanza n° 38/2018, protocollo n° 18688, consultabile on line cliccando QUI.
L’ordinanza, come si evince dal documento, si è resa necessaria in seguito alla valutazione dei tratti di mare destinati alla balneazione in base ai risultati delle analisi effettuate dall’Arpacal che hanno evidenziato livelli di batteri fecali, quali escherichia coli ed enterococchi, superiori alla norma. Pertanto il divieto di balneazione è un atto finalizzato alla tutela della pubblica e privata incolumità.
Secondo quanto riporta il sito del governo “Portale delle acque”, consultabile cliccando su questo link, le qualità delle acque del tratto “50 mt sx del canale Fiumarella” sono scarse e pertanto il divieto di balneazione temporaneo è stabilito a far data dal 1° maggio 2018 fino al 9 settembre 2018. Qualità scarsa anche per il tratto “50 mt dx del Canale Fiumarella, per cui il divieto temporaneo di balneazione si protrae fino al 30 settembre 2018. Lo stesso vale per il tratto “Sbocco canale Sotto Marlane”, le cui acque, classificate come scarse, sono interdette alla balneazione fino a fine settembre.
Si ricorda che Praia a Mare da tre anni è destinataria della Bandiera blu, che riguarda unicamente un tratto di circa 3 chilometri dello specchio d’acqua antistante l’isola Dino.
«Le attuali politiche europee in tema di ambiente e salute – si legge sulla home del sito del Ministero della Salute -, oltre che sul controllo ed sul monitoraggio, puntano maggiormente sulla gestione integrata, sulla prevenzione, sull’informazione e sulla partecipazione pubblica al processo decisionale, al fine di utilizzare i cittadini come leva per promuovere interventi di miglioramento ambientale ed esercitare conseguentemente azioni significative sulla salute, sull’economia e sullo sviluppo.
In sintonia con tali indirizzi il Ministero della Salute ha elaborato il “Portale Acque”, volto a migliorare il proprio sistema informativo, attraverso la costruzione di un network, facilmente accessibile e consultabile dal pubblico, in grado di fornire e ricevere informazioni in tempo reale sulla qualità delle acque».
