Gentile redazione, siccome i miei concittadini in questi giorni sono impegnati a scattare foto al mare al mattino presto e al crepuscolo e a bei tramonti, mi sono preso io la briga di dare un’occhiata all’area frangivento di fronte al Comune di Scalea, da cui dista all’incirca 150 metri. È una discarica a cielo aperto e molti alberi di pino stanno seccando, A quanto pare però nessuno vede nulla. Ho anche provato a sottoporre la questione a diverse persone, ma pare che questa interessi poco.
Piccola premessa. Le foto che sto per inviarle non sono state scattate in un posto sperduto di campagna, ma siamo in pieno centro abitato, a 150 mt dal Comune, a 150 mt dalla caserma dei carabinieri, a 150 mt dal mercato rionale e l’area è demaniale. Pensi un po’ cosa si trova davanti un turista che per la prima volta viene a Scalea e vuole accedere in spiaggia. Ma in questi giorni i nostri amministratori sono stati tutti impegnati nella sfilata per omaggiare la nostra patrona, la Madonna del Carmine, cosa della quale andar fieri ma spero solo che la Madonna posso illuminarli e mettere fine a questo scempio.
Qualche sera fa c’è stato anche un piccolo incendio che fortunatamente è stato subito domato dai vigili del fuoco, ma ormai di quel verde nel giro di pochi anni non rimarrà niente. Voglio anche precisare che fino a 10/15 anni fa tutta l’aria frangivento fino al fiume Lao la gestiva il consorzio di bonifica pagando un canone al demanio, dopo di che è stata abbandonata a se stessa. Ora dovrebbe gestirla il Comune di Scalea ma periodicamente il sindaco “usa” gli operai del consorzio. Ultimamente Gennaro Licursi ha infatti provato più volta a scaricare le responsabilità della pulizia dell’area su di loro per risparmiare i suoi uomini. Subito dopo l’inchiesta Plinius (luglio 2013), l’area se non erro fu anche sottoposta a sequestro, ma ad oggi risulta libera da vincoli.
Buona visione, fortemente sconsigliata ai minori di 14 anni.
LETTERA FIRMATA