«Il Sindaco Antonio Praticò e l’Amministrazione Comunale portano a conoscenza della cittadinanza che lunedì 16 luglio 2018, in applicazione del Decreto SCIABICA, apertura del reparto Medicina dell’Ospedale di Praia a Mare. Si partecipa inoltre che l’applicazione del Decreto SCIABICA comporterà ulteriori importanti benefici per la nostra sanità». Recita così l’ennesimo annuncio dato in pasto alla cittadinanza, che in fondo ancora aspira a un ospedale nuovo di zecca. E nonostante le figuracce di dominio pubblico, una indagine della Procura di Catanzaro, proclami falsi come una banconota di due euro, l’amministrazione comunale di Praia si permette finanche il lusso di rimproverare quanti finora hanno raccontato la sacrosanta verità, documentata e sotto gli occhi di tutti. «A tutti coloro che finora hanno parlato e scritto a sproposito, lascio ogni considerazione, con l’augurio che in questo paese si possa parlare sempre in termini positivi e costruttivi». Noi avremmo scritto pure a sproposito, ma i fatti dicono che dell’inaugurazione del 3 novembre scorso sono rimaste solo le fotografie. L’ospedale di Praia a Mare non esisteva allora e non esiste nemmeno oggi.
I più esperti in materia sanno benissimo che affinché si possa parlare di riapertura dell’ospedale necessita l’inserimento della struttura praiese nel famigerato decreto aziendale n° 64, che nonostante l’ennesimo annuncio del commissario Scura lo scorso maggio, non è avvenuto.
Ora ci risiamo. Riapre il reparto di Medicina, hanno detto. La prima osservazione che ci verrebbe da fare è: ma il reparto di Medicina non era già stato aperto lo scorso 28 febbraio incaricando persino un primario, il dottor Luciano Tramontano, che in questi mesi con quella nomina ci ha preso solo un lauto stipendio?
Ma veniamo al dunque, non alle chiacchiere, alle supposizioni, alle illazioni e alle polemiche, e alle accuse di scrivere a sproposito rispondiamo con i documenti, quelli veri, reali, non quelli dettati dalla politica e dagli amici della politica che conta. Oggi la nostra redazione è in gradi di mostrarvi in assoluta anteprima il contenuto integrale del verbale redatto dalla commissione accreditamento per il pronto soccorso, che nei giorni scorsi era già stato divulgato per sommi capi anche da altri giornali.
Ma perché è importante questo accreditamento? La commissione regionale è venuta a sincerarsi della condizioni del punto di primo intervento al fine di poterlo accreditare, cioè finanziare, per farlo diventare un vero e proprio pronto soccorso in vista della riapertura di cui però al momento non si intravede nemmeno all’orizzonte.
Ebbene, a scanso di equivoci vi mostriamo direttamente il documento:
Da come si evince, non da come scriviamo noi a sproposito ma da come scrive la commissione accreditamento, la situazione in quello che dovrebbe diventare un ospedale è molto peggio di come la descrivono i giornali. Alcuni punti risultano essere agghiaccianti.
PERCHÉ SAREBBE ANCHE RISCHIOSO RIAPRIRE IL REPARTO DI MEDICINA
Ma veniamo adesso alla riapertura del reparto di Medicina, che secondo l’annuncio avverrebbe tra meno di sette giorni. Non escludiamo che il 16 luglio vi sia una qualche cerimonia a tal riguardo, ma anche qualora il suddetto reparto dovesse riaprire, cittadini e magistratura (che tace mestamente sulla questione benché ci siano da anni indagini a tutto spiano) sappiano che:
- il primario incaricato, dott. Luciano Tramontano, è momentaneamente assente e pertanto non coinvolto nelle operazioni di riapertura;
- al momento mancano apparecchiature fondamentali come l’emogas analizzatore e il ventilatore polmonare;
- al punto di primo intervento per sopperire alla carenza di personale si sta utilizzando il personale precedentemente impiegato nel reparto di Rsa. Oltretutto le assunzioni sono bloccate a livello regionale, quindi di conseguenza i turni, o parte di essi, saranno scoperti;
- affinché si riaprano pronto soccorso e Medicina, e successivamente Chirurgia, occorre un investimento economico notevole. Considerato che il tavolo Adduci, l’organo interministeriale che vigila sul rapporto sanità-economia, continua a bocciare i conti della sanità cosentina, significa che al momento non ci sono fondi disponibili per ulteriori investimenti;
- senza l’inserimento del capt praiese nel decreto 64, e quindi senza la riapertura dell’ospedale, appare quanto meno ambiguo che a livello legale si possa aprire un reparto di una struttura ospedaliera senza le necessarie autorizzazioni;
- il Ministero della Salute ha già fatto ampiamente sapere a Scura e compagni che l’ospedale di Praia a Mare non riaprirà, almeno non nell’immediato. L’ultima volta nel maggio scorso, dopo l’annuncio di Scura di modificare il decreto 64, che infatti è rimasto immutato.
Alla luce di tutto ciò sembra evidente che l’annuncio dell’Amministrazione sia del tutto infondato. Perché se contrariamente si procederà comunque con l’apertura del reparto, solo qualcuno ha fretta di portarsi a casa il risultato, significa che la salute dei cittadini sarà messa nuovamente a rischio.