Potrebbe facilmente accadere che il Comune di San Nicola Arcella si orienti a realizzare due corridoi di atterraggio su due spiagge libere riducendo ulteriormente o eliminando del tutto la libera balneazione su tali tratti: ci riferiamo alla spiaggia libera presente sul tratto terminale della spiaggia Tufo Arcomagno e a quella presente sulla spiaggia della Grotta del Prete. E’ un problema che abbiamo già posto lo scorso anno in presenza di occupazioni del tipo “fai da te” come spesso avviene sulla fascia costiera.
Il primo corridoio di atterraggio servirebbe in definitiva per un servizio navetta di attraversamento via mare del costone roccioso che separa la spiaggia Tufo- Arcomagno con quella della Grotta del Prete, pur in presenza di un comodo e breve percorso via terra che collega le due spiagge, il secondo corridoio verrebbe realizzato malgrado a fianco, attaccato, ve ne sia già un altro di uso pubblico. Ed allora tutto questo perché ed a vantaggio o a svantaggio di quale utenza e di quali interessi?
Italia Nostra ritiene che la eventuale realizzazione di questi due corridoi di atterraggio, pur previsti all’interno del PCS in corrispondenza delle due spiagge libere (una contraddizione, insieme a molte altre, che francamente non ci spieghiamo del Piano Spiaggia) sia una scelta non solo non condivisibile, ma soprattutto non necessaria come sembra evidente, e penalizzante perché verrebbe a sottrarre vera spiaggia libera, di cui il comune di San Nicola Arcella è carente, in luoghi suggestivi da godere, nei pressi di scogliere e località rinomate, per tutti quei turisti e residenti che per scelta o per altre ragioni non accedono ai lidi privati e pertanto non da vietare alla libera balneazione.
E comunque, con questa ulteriore sottrazione di spiaggia libera, riuscirebbe il Comune di San Nicola Arcella a dimostrare, come noi certamente chiederemo alle competenti autorità quale verifica per la validità del Piano Comunale Spiaggia, che il mantenimento di aree o di fronte mare di “VERA” libera fruizione per la balneazione non sia inferiore al 30% della fascia demaniale disponibile?
Ci auguriamo invece che tutto ciò non accada, anzi che è soltanto una nostra errata congettura e che prevalga l’interesse pubblico e non di parte come sempre deve avvenire.
ITALIA NOSTRA – SEZIONE ALTO TIRRENO COSENTINO