«E poi,mentre sei impegnato con gli esami di maturità, ti arriva una brutta notizia, di quelle che non vorresti mai sentire. Elisa Di Lascio, 27 anni, ex alunna mia all’Ipc di Lauria anni faA, ci ha lasciato per il solito stronzo male del secolo, a 27 anni!!!». A parlare così dal suo profilo facebook è Pino Carlomagno, docente molto noto nella comunità lauriota per aver affiancato al suo lavoro, praticamente da sempre, la passione per la conduzione e il giornalismo di cronaca.
Elisa non ce l’ha fatta. Un’altra giovane vita spezzata da un male che sembra essere inarrestabile e che in Basilicata, più che altrove, tocca picchi di percentuali da brividi. Elisa è solo l’ultimo nome di una lunga, angosciante lista, e chi l’ha conosciuta non si dà pace: «Una vita ancora da viver e tutta – scrive ancora Carlomagno -. Progetti, speranze, sogni…tutto svanito nel nulla… La ricordo come una ragazza educatissima, solare, preparata, sempre attenta alle lezioni e ad intervenire al momento giusto per esprimere la sua opinione su questo o quello argomento. Amica di tutti, sorridente con tutti… Ci mancherà… Non si può morire a 27 anni… non si può!!! Addio Elisa, una preghiera per te, un abbraccio ai tuoi cari per un dolore immenso, incolmabile… tragico. Vorrei tornare indietro stasera per risentire in classe la tua coinvolgente risata. Veglia su tutti noi… piccola grande Elisa».
Già, la “piccola Elisa” come la chiamavano i suoi amici non tanto per via dei suoi pochi anni ma per la statura esile. Lo rivela un’amica con il suo addio postato sul suo profilo: «Anche se non è molto che ci conosciamo eravamo riuscite a legare moltissimo… fin dall’inizio, al lavoro ci chiamavano le piccole per via un po’ per la statura e diciamocelo, anche per l’età! Perché siamo piccole… due ragazzine… non posso pensarci Eli… Il tempo passato insieme era divertente e dava un senso e un sorriso a ciò che facevamo e trovavamo sempre qualcosa per scherzare… le ore di straordinari insieme, i caffè dopo il lavoro… Sono troppe le cose che vorrei dirti… e altrettante quelle che non ti ho detto… mi dispiace piccola…». Le fa eco un’altra poco dopo: «Ti chiamavamo elisa p quando lavoravamo assieme ricordi?Piccola elisa non posso crederci!!! La vita è ingiusta troppo troppo!!! Riposa in pace piccolo angelo, condoglianze a tutta la famiglia».
Di ora in ora sulla sua pagina continuano a scorrere saluti e ricordi di chi ancora fatica a credere che un corpo pieno di entusiasmo e di vita, come il suo, si sia potuto spegnere per sempre. Ma su quel profilo ora fanno più male i sorrisi, gli occhi pieni di futuro e l’amore per il fidanzato, su cui oggi un destino beffardo ha fatto miseramente calare il sipario.