Cirillo redarguisce ‘Per una Diamante Migliore’: «Ecco come stanno davvero le cose»

In giornata "Per una Diamante migliore aveva pubblicato un comunicato stampa con parole dure nei confronti del giornalista diamantese Francesco Cirillo (nella foto), che subito dopo ha risposto per le rime

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Cirillo redarguisce 'Per una Diamante Migliore': «Ecco come stanno davvero le cose»

«Non sanno più che pesci prendere, è questa la verità ed attaccano quelli che li hanno scavalcati con fatti ed azioni reali. La loro azione nel consiglio comunale in questi anni è stata completamente nulla. Hanno prodotto montagne di carte, parole, denunce verbali, apparizioni nella tv locale, interviste a tutti i giornali, foto su facebook, compiacendosi a vicenda con i “mi piace”, facendo credere chissà cosa senza fare niente per il paese». Comincia così la risposta di Francesco Cirillo, giornalista, ambientalista e presidente del Movimento Popolare che lotta per la realizzazione del porto a Diamante. Cirillo, specificatamente, risponde alle accuse che il movimento politico consiliare “Per una Diamante Migliore”, in giornata aveva mosso nei suoi confronti diramando un comunicato stampa dalle tinte forti.

«Quando è nato il Movimento popolare – continua ancora Cirillo – nel settembre dell’anno scorso si sono trovati scoperti senza sapere cosa fare. La questione del porto è stata presa di peso dal Movimento popolare che è riuscito a far fare scelte all’amministrazione comunale che prima non aveva fatto e che loro stessi hanno pure votato in consiglio comunale evidentemente senza sapere cosa votavano. “Diamante migliore” si è appigliata al concessionario Santoro ed ha cominciato a lavorare con lui, fino ad organizzargli un convegno il 24 aprile al DAC, dove allo stesso tavolo c’erano l’Ing.Salatino, il dott. Santoro e il senatore Magorno. A questo convegno con partecipazione minima da parte del pubblico loro hanno fatto la scelta di continuare l’operazione di Santoro che vuole soltanto non avendo più possibilità finanziare, di ottenere altri due anni di proroga. Il sindaco ha detto chiaramente che non darà alcuna proroga e così il Movimento popolare. D’altra parte forse loro non se ne sono accorti il dott. Santoro pur avendo ottenuto la concessione demaniale non ha iniziato nessun lavoro e questo glie lo ha fatto notare sia il sindaco che lo stesso dirigente del Rup Zinno. Noi vogliamo il porto , lo vogliamo pubblico e lo vogliamo al servizio del paese cioè senza negozi né bar, né altro. Adesso mi fa piacere che si leggano i miei vecchi articoli contro il megaporto, e mi fa piacere che siano loro stessi a diffonderli, forse impareranno qualcosa sul nostro paese. Non li rinnego e mi dispiace solo che in quegli anni non siano stati capiti, in quanto allora si poteva fermare lo scempio che poi è avvenuto. A loro non importa dell’ambiente, della scogliera, della nostra storia. Non potevo assistere a questo scempio di porto abbandonato ed ho lottato per definire una nuova situazione nella quale ho trovato altri alleati prima insperati. Gente che ha preso coscienza delle problematiche e che insieme, pur con ideologie diverse ci siamo uniti. E’ questa la nostra forza ed è per questo che la popolazione ci ha premiato firmando il nostro appello in 1200».

Poi il giornalista adamantino spiega anche la vicenda che vede la sua ultima fatica letteraria al centro delle polemiche perché finanziato dall’amministrazione comunale guidata da Sollazzo. «Ora si appellano anche alla mia attività di scrittore ed evidentemente ne sono gelosi. Non amano che il comune mi abbia finanziato un libro sulla storia dei rom a Diamante che presenterò il prossimo 13 luglio assieme a Fiore Manzo, prefatore del mio libro, un rom laureato e minacciato sul web per le sue posizioni anti Salvini. È un libro che traccia una storia di un popolo che si è integrato. È un libro che verrà distribuito ad un prezzo simbolico di 5 euro che finiranno tutti nelle mani dell’associazione per disabili “La casa del colore”. Una partita di giro di soli 1200 euro, che dal comune finisce nelle mani di un’associazione. Il mio lavoro è completamente gratuito ed anche questo non capiscono evidentemente abituati ad essere pagati in ogni loro attività. Loro vorrebbero che strutture come il Dac o il semaforo fossero a pagamento, vorrebbero che il Comune incassasse da queste strutture che invece a mio avviso devono essere e restare completamente gratuite ed a disposizione della popolazione. E poi appoggiano la realizzazione di un porto che non porterebbe una sola lira nelle casse del comune. Sta qui la differenza fra le proposte vere e il nulla».

Francesco Cirillo

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