La richiesta del superamento del commissario della sanità calabrese non è mai stata la risultante di uno scontro di potere tra il presidente della regione e l’ing Massimo Scura.
A conferma di ciò sono le dichiarazioni dell’on Paolo Parentela che, ieri nel corso dello svolgimento del Consiglio Comunale di Catanzaro, ha citato i dati che certificano il fallimento della mission assegnata al commissario.
Con Scura la situazione è enormemente peggiorata ma il fallimento è da inscrivere all’intera fase della gestione commissariale. Dopo otto anni, non solo non si è registrato il rientro dal disavanzo finanziario pregresso ma è stata prodotta una vera e propria devastazione del servizio sanitario. Ormai, in Calabria non esiste più la universalizzazione del diritto alla salute. Ad un’ampia fascia di popolazione è precluso l’accesso ai livelli minimi di assistenza e sono stati drasticamente ridotti gli standards della qualità e della sicurezza.
Con Scura la situazione è precipitata: è accresciuto il deficit di bilancio e soprattutto è aumentato vorticosamente il numero dei calabresi che vanno a curarsi fuori regione.
Amareggia che non sia stato il Governo del PD a rimuovere Scura, nonostante la richiesta fosse stata avanzata, per ben due volte, dal tavolo interministeriale di monitoraggio sul piano di rientro. Ciò va detto anche a proposito della necessità di riflettere sugli errori compiuti dal centrosinistra e che hanno determinato l’esito del voto del 4 marzo scorso.
Provveda ora il nuovo Governo. È auspicabile che però non si faccia una operazione di mero sostituismo finalizzato all’acquisizione della gestione del potere.
Il ministro della Salute applichi la norma approvata dal Parlamento e tutt’ora vigente che assegna la responsabilità della gestione della sanità al Presidente della Regione. È inconfutabile che ancora più efficace e coerente sarebbe la scelta di sancire il definitivo superamento del commissario per affidare il governo della sanità alla gestione ordinaria della Regione. I calabresi hanno ampiamente avuto prova e dimostrazione di quanto avesse ragione il presidente Mario Oliverio quando insiste nell’affermare che ” è meglio la peggiore amministrazione eletta che un commissario”.
La scelta di chiudere con la esperienza di un commissario calato dall’alto e con la rovinosa gestione Scura è imposta anche dalla necessità di fronteggiare una miriade di questioni emergenziali. A questo proposito oltre che alle problematiche che stanno esplodendo con fragorose proteste in questi ultimi giorni, assai emblematica è la vicenda degli ospedali di frontiera di Praia a mare e Trebisacce. Sono tanto note quanto capziose le resistenze opposte finora da Scura alla compiuta ed effettiva riapertura dei due presidi ospedalieri. Mi auguro che contestualmente alla rimozione di Scura si possa finalmente porre fine a questa vicenda in coerenza con le sentenze del Consiglio di Stato e gli atti efficaci e concreti prodotti dall’azienda sanitaria e dal dipartimento regionale della Salute.
On. Enza Bruno Bossio, Partito Democratico