I Comuni pagano FEE Italia per acquisto dei preziosi vessilli blu “Bandiere Blu”: nuovo esposto del Codacons
In attesa di conoscere i criteri e le verifiche effettuate sulle 368 spiagge ci si interroga. Un tuffo dove l’acqua è più blu, cantava il grande Lucio Battisti, ma se l’acqua ancora non sappiamo di che colore sia, le bandiere sicuramente sono blu. Anzi un blu d.o.c. Il Codacons ha presentato un esposto per far chiarezza su una curiosa circostanza, ovvero che i comuni insigniti avrebbero poi concordato l’acquisto delle bandiere presso FEE Italia Onlus, succursale dell’Ente non governativo Danese “Foundation for Environmental Education”.
In buona sostanza ci viene segnalato che i Comuni avrebbero deliberato l’acquisto delle prestigiose bandiere vendute, appunto, da Fee Italia. Un “business” marginale, certo, ma poiché le moltiplicazioni fanno le grandi cifre e atteso che la spesa media si aggira intorno a mille euro per comune, si tratta di un bel gruzzoletto. Il Codacons aveva già chiesto a Fee Italia spiegazioni sulla distribuzione dei vessilli – sostiene Francesco Di Lieto – anche alla luce di alcune proteste ricevute. In fondo il prestigioso riconoscimento costituisce un importante richiamo per i consumatori a frequentare quei territori dove, senza dubbio, potranno trovare le più belle spiagge d’italia, dove la qualità dell’acqua e dei servizi è stata severamente verificata ed approvata. E, proprio per questo, chiediamo spiegazioni sui controlli effettuati circa i servizi offerti e, ovviamente, le qualità delle acque. E questo – continua Di Lieto – per ognuna delle 368 spiagge “più belle d’italia”.
A tutt’oggi Fee Italia non ha inteso fornire riscontri. Non vorremmo – concludono dal Codacons – dover ricorrere alla magistratura. Sarebbe un controsenso, trattandosi di informazioni che, per loro natura, dovrebbero ricevere la massima diffusione.