Nella foto, le pericolosissime fibre di amianto. Fonte foto: dal web
Quale e quanto pericolo rappresentano per la cittadinanza i cumuli di manufatti a base di amianto che spesso vengono “depositati” in angoli non tanto remoti della nostra città e che, puntualmente, vengono posti all’attenzione attraverso l’uso quotidiano dei social media? Cosa spinge gli incivili a considerare normale spazzatura lastre di eternit, serbatoi o canne fumarie senza sapere i rischi che essi stessi corrono e che procurano alla popolazione? Cosa dice esattamente il Piano regionale dell’Amianto? A che punto è la mappatura dei siti che individuano la presenza di amianto nella nostra città? A chi rivolgersi e che atteggiamento assumere quando si scopre che un rifiuto urbano solido, contenente pericolose fibre di amianto, è stato abbandonato per strada? A quali malattie potrebbero essere soggetti coloro che inconsapevolmente respirano microparticelle di amianto e dopo quanto tempo si manifestano i sintomi del malessere?
Queste e tante altre domande sono state oggetto nei giorni scorsi di un incontro tra i Verdi Reggini e i responsabili del comitato provinciale di Reggio dell’ ONA (osservatorio Nazionale amianto), incontro durante il quale, tra l’altro, è stata analizzata una interessante iniziativa deliberata l’8 Marzo 2018 con nr. 59 dal Comune di ACRI (CS) che prevede l’istituzione di uno sportello Amianto, affidato in maniera assolutamente gratuita ai volontari dell’ ONA i quali, mediante un servizio Online attivo quasi H 24 e l’istituzione di un front office sito nei locali del Comune, provvedono in tempo reale a fornire sia ai privati cittadini che alle aziende interessate tutte le informazioni riguardanti le problematiche legate all’amianto: dall’individuazione dei percorsi burocratici necessari passando per lo smaltimento e la corretta segnalazione di rifiuti pericolosi e fino all’assistenza legale in materia di prevenzione sanitaria.
Ultimamente, il tema riguardante l’amianto nella nostra città è rimbalzato prepotentemente sui media nazionali a seguito delle pubbliche denunce effettuate dal rappresentante per la sicurezza dei lavoratori (RLS) in ambito Ferroviario, Signor Nino Pulitanò ed alla bonifica condotta dalle Ferrovie dello stato su un sito dove, a seguito di specifiche indagini, è stata certificata la presenza di una notevole quantità di materiale da costruzione contenente fibre di amianto (pare 34 tonnellate). Anche il comune di Reggio Calabria nel recepire una legge nazionale 257 del 1992 ha invitato, mediante una campagna di informazione, tutti i cittadini all’autodenuncia della presenza di materiali a base di amianto nelle proprie pertinenze abitative. La stessa amministrazione ha posto in maniera decisa la gravità del problema e i rischi ad esso legati mettendo a disposizione i tecnici del comune per attività di consulenza e di affiancamento nelle operazioni di bonifica da parte della cittadinanza.
Nonostante ciò persistono ancora in città piccole discariche di materiale pericoloso smaltito in modo scellerato, segno evidente che al netto dell’inciviltà imperante, potrebbero sussistere motivazioni legate a scarse disponibilità economiche o forse alla mancanza di chiare indicazioni su come affrontare il problema e su quali siano i rischi reali che sussistono nell’indiscriminato fai da te.
Per verificare se esiste la possibilità che l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria prenda in considerazione il modello di delibera, simile nei contenuti a quella adottata dal comune di Acri, che, giova ripetere, si impegna ad assistere i singoli cittadini e nel contempo agevola le Istituzioni nella redazione di una mappatura corretta dei siti sensibili, i Verdi Reggini e l’ONA chiederanno un incontro con il Consigliere Comunale delegato alla materia D.ssa Serranò, che molto si è spesa per mantenere sempre alta l’attenzione sui pericoli che rappresenta l’amianto, nonché con il delegato alla sanità Dr Misefari , al fine di individuare potenzialità e procedure attraverso le quali, nel rispetto del Piano Regionale sull’amianto (PRAC) e dello statuto Comunale, la nostra città possa dotarsi di uno strumento come lo “Sportello amianto” necessario per accompagnare il cittadino verso la comprensione e la prevenzione di un problema che non è più’ possibile rimandare oltre.