di Francesco Cirillo
Ecco finalmente risolta la vergognosa questione di Pasquale. I pianeti si sono riallineati, i passacarte si sono passati le carte giuste, le parti in causa si sono telefonate ed ecco finalmente Pasquale ricoverato nella RSA San Francesco di Paola di San Nicola Arcella.
L’amministrazione comunale di Diamante si è fatto carico delle spese per l’alloggiamento ed il trasporto in ambulanza di Pasquale per i venti giorni necessari alla calcificazione del bacino. Poi sarà l’ASP di Praia a mare che provvederà ad un periodo di riabilitazione. Nella mattinata di martedì, Pasquale aveva anche ricevuto la visita della dott.ssa Muraca della Uepe ( Ufficio esecuzione penale esterna) di Cosenza che dopo aver constatato la situazione del cittadino ha provveduto a dare ordine di trasferimento nella struttura. Insomma la buona notizia è che Pasquale è arrivato dove doveva arrivare, la cattiva è che ci sono voluti 10 giorni perché ciò si avverasse.
Soddisfazione piena è stata espressa da parte dell’avv. Liserre che ha seguito fin dall’inizio il proprio assistito e dal sottoscritto che grazie al portale la Lince di Francesca Lagatta è riuscito a portare il caso alla ribalta e sotto gli occhi di tutti. Siamo soddisfatti come giornalisti di strada, anche se ci rendiamo conto che casi come quello di Pasquale ne esistono a centinaia nella nostra Calabria, casi che non sono conosciuti mediaticamente e che portano persone ad essere dimenticate nelle celle delle carceri o nelle proprie abitazioni, senza il minimo di assistenza.
L’unica cosa che possiamo suggerire, dal nostro piccolo, è quello di denunciare questi casi alla stampa, ad investire le associazioni, a rivolgersi ai centri sociali o se vi fidate alle istituzioni preposte. Solo rompendo il silenzio e quel minimo di dignità che spesso lega al silenzio si possono risolvere casi come quello che abbiamo raccontato in questi giorni di Pasquale.