Asp di Cosenza, manca una firma del direttore generale: trasporto dei dializzati a rischio

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Asp di Cosenza, manca una firma del direttore generale: trasporto dei dializzati a rischio

Il direttore generale non firma e i pazienti dializzati, già ampiamente mortificati nei mesi scorsi da una sanità scellerata, rischiano di subire anche l’interruzione del servizio di trasporto. È quanto sta accadendo in queste ore presso l’Asp di Cosenza, l’azienda sanitaria provinciale sanitaria tristemente nota per gli scandali che sistematicamente la fanno balzare agli onori di cronaca. Scandali rimasti tutti inspiegabilmente impuniti.
 
Secondo quanto ci riferiscono fonti ufficiali, la dirigente del servizio che si occupa del trasporto dei dializzati, la dottoressa Erminia Pellegrini, avrebbe più volte avanzato la richiesta di rinnovo e integrazione del servizio sottoponendola all’attenzione del direttore Raffaele Mauro, ma questi sembra non trovare dieci secondi di tempo per apporre la sua firma su un foglio di carta. E d’altronde per uno che sta spudoratamente conducendo una campagna elettorale senza esclusione di colpi a favore del Pd, trovare del tempo a cinque, sei giorni dal voto, non è poi una cosa così scontata.
Nonostante le varie e reiterate richieste, infatti, nulla si è mosso in direzione generale, mentre il responsabile del servizio resta con le mani legate senza poter far altro che avanzare l’ennesimo sollecito.
«Nell’ASP di Cosenza – è scritto in una nota di disappunto giunta in redazione – tutti, politici e non, sono presi dalla corsa al voto e trascurano, a quanto pare, i propri compiti istituzionali e il funzionamento di servizi come quello descritto. A nulla serve la puntuale attività di dirigenti che, con senso di responsabilità e umanità, cercano in ogni modo di risolvere un problema inesistente e che, grazie all’assenza del direttore generale, diventa un problema insormontabile. Intanto tutto ciò comporta per l’azienda sanitaria un costo maggiore, un evidente danno finanziario ed un maggiore esborso economico in quanto obbligata al pagamento degli interessi dovuti per i ritardi nella liquidazione delle spettanze a chi fornisce il servizio».