«L’amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro, porta a conoscenza che il Consiglio di Stato con sentenza n.605/ 2018 pubblicata in data odierna – 29.01.18 – ha accolto l’appello proposto dall’Ente, rappresentato e difeso dall’Avvocato Giancarlo Gentile del Foro di Cosenza, avverso la sentenza pronunciata dal TAR Calabria n. 221/2016. Controparte dell’ente è la Golden Sea del Signor Russo Peppino, rappresentata e difesa dall’Avvocato F. C. con studio in Scalea e Roma. Oggetto del giudizio è il ” provvedimento di sgombero dalla struttura emesso dal Sindaco del Comune di Santa Maria del Cedro». Con queste parole l’amministrazione guidata dal sindaco Ugo Vetere annuncia la quarta vittoria di seguito in tribunale sulla ormai nota questione dell’occupazione abusiva da parte di alcuni imprenditori locali citati nella medesima sentenza.
Nonostante ciò, le aree risulterebbero ancora illecitamente occupate, tanto che il primo cittadino invita ancora una volta «a rilasciare con immediatezza tutte le aree appartenenti sia al demanio che al patrimonio disponibile dello Stato occupato senza titolo».
Una situazione paradossale, in cui la Procura di Paola si rende implicitamente complice grazie al suo (noto) immobilismo: «L’amministrazione comunale in carica – continua la nota -, visti i provvedimenti resi in sede civile, amministrativa e penale, confida nell’immediato intervento della competente Magistratura a che le aree occupate abusivamente vengano consegnate alla comunità e si possa così realizzare il IV tratto del lungomare cittadino».
Proprio così. Al di là dell’illecito impunito, continuare ad occupare abusivamente le aree demaniali segnalate dall’amministrazione, impedisce la realizzazione del quarto tratto di lungomare, che congiungerebbe gli altri tre poli di recente costruzione, sorti laddove fino a due o tre anni fa c’erano solo rovi e sterpaglie.
Una battaglia, quella di Vetere sullo sgombero delle aree demaniali, cominciata più di un anno e che in tribunale non ha trovato nessun ostacolo. Peccato però che a fronte di numerose sentenza a favore, l’amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro non ha visto ancora giustizia. Le aree, pur sotto sequestro e con decreto di demolizione di recinti, continuano tranquillamente ad essere occupate, senza essere disturbate dagli interventi esecutivi della magistratura. E questo lembo di terra, dopo lo scempio senza fine dell’ospedale di Praia a Mare, si riconferma terra di nessuno, una terra senza regole e senza legge.
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