Consiglio comunale a Paola, approvata proposta del Pd sulla riduzione del canone idrico

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Consiglio comunale a Paola, approvata proposta del Pd sulla riduzione del canone idrico

La proposta, che porta anche la firma di Fabio Locane, è stata presentata ieri in aula da Daniela Servidio
 
«Siamo partiti da una considerazione di fondo e ci siamo accorti, con stupore, che la spesa media annua delle famiglie nel nostro Comune supera quella della maggior parte dei Paesi europei dotati in gran parte di moderne ed efficienti reti idriche e costituisce la più cara d’Italia». Con questo prologo ieri Daniela Servidio, componente del Pd paolano, ha presentato la proposta, poi approvata, redatta a quattro mani con il compagno di partito Fabio Locane.
L’esigenza di ridurre il canone idrico ai cittadini paolani nasce prima di tutto dal fatto che le attuali tariffe applicate sul consumo dell’acqua premiano il singolo cittadino, che può godere della tariffa agevolata fino a 60 metri cubi. Diversamente, le stime ufficiali dimostrano che una famiglia media di 4 componenti consuma circa 200 mc d’acqua annui, senza alcuno spreco, per le normali attività quotidiane, quali alimentarsi, cucinare, lavarsi, lavare gli indumenti e detergere la casa.
Un altro dato che l’attuale tariffazione non tiene in considerazione è il reddito, quindi le fasce più deboli non possono essere in alcun modo tutelate.
Pertanto, la proposta avanzata dalla delegazione piddina è conforme alla Delibera 664/2015 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che prevede per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione una quota fissa annua e una quota variabile al metro cubo, ossia una quota fissa che comprenda un canone minimo per la disponibilità del servizio e una quota variabile strutturata in scaglioni di consumo. Quest’ultima sarà composta da una tariffa agevolata, applicabile ai consumi fino a 50 metri cubi annui per ciascun componente famigliare, da una tariffa base sui primi 60 metri cubi aggiuntivi e da tre tariffe ad eccedenza, le quali, a loro volta, si suddivideranno in soglie da 8o, 100 e oltre 100 metri cubi di eccedenza in più.
Ma secondo i firmatari Servidio e Locane con altri piccoli accorgimenti si potranno ridurre ulteriormente consumi, costi e sprechi. Ecco in che cosa consiste il progetto:

  • fattura periodica dei consumi, per spalmare i costi nel tempo e non dover sborsare grosse cifre in un’unica soluzione;
  • introduzione di misuratori digitali, per rilevare in tempo reale furti e perdite di acqua;
  • maggiori controlli sulla potabilità dell’acqua, i cui esiti devono immediatamente resi pubblici;
  • rendere salubre l’acqua del rubinetto, onde evitare il consumo di plastica e relativa spesa per l’acquisto di acqua in bottiglie;
  • azzerare lo spreco, per non dover pagare un servizio di cui in parte non si usufruisce;
  • rimborso della tariffa di depurazione, in quanto se il servizio non è reso l’importo non è dovuto, in virtù della sentenza n° 335 del 15/10/2008 della Corte Costituzionale.

Dopo una lunga disamina, Daniela Servidio è riuscita a convincere i presenti e così il consiglio comunale ha approvato senza esitare l’atto di indirizzo che andrà in vigore con l’introduzione del nuovo piano tariffario.