Domani un bagno collettivo ad opera dei componenti dei comitati di protesta
Un problema serio sta mettendo a soqquadro le intere cittadine di Rende e Cosenza, attanagliate dal problema dell’acqua. Un’emergenza seria che sta causando rabbia negli abitanti e nei membri dei comitati dell’assemblea dell’area urbana i quali si stanno impegnando nella risoluzione tempestiva del problema. A tal proposito, i membri interessati hanno deciso di darsi un appuntamento domani alle 18,00 per realizzare un bel “bagno collettivo”. Un incontro insolito, caratterizzato da un’amara ironia che connota la tensione presente tra i cittadini e chi si impegna a prendere provvedimenti. Infatti, dopo due anni, si vedono ancora le file tristi e rassegnate degli abitanti del posto che quotidianamente si affrettano per recarsi alle fontane nell’attesa di riempire i secchi da portare a casa.
Un’emergenza che mette in serie difficoltà un bene primario, prezioso per le esigenze di tutti. Una difficoltà grave e preannunciata a settembre dalla Regione che aveva affermato: “Non piove, dunque avremo difficoltà ad assicurare la quantità di acqua prevista.” La pioggia però è arrivata puntuale e in abbondanza come una manna dal cielo che ha invaso strade, vie ma non è entrata dentro i rubinetti delle abitazioni che ancora attendono il compimento del “miracolo” sperato.
L’acqua sgorga dalle fontane, dai fiumi ma non dai rubinetti. Tutto dipende dal malfunzionamento del sistema idrico dell’Abatemarco, il più grande di tutta la Calabria. Nonostante questo, sembra che la colpa sia dovuta soltanto al periodo di siccità, smentito dalla dimostrazione delle avvenute piogge di questo periodo. La verità, semplice e dolorosa è che nessuno ha preso e messo in atto serie iniziative per risolvere la situazione. Un mistero che continua ad essere presente da anni, mai compiuto e portato al termine, frutto di miliardi spesi male che rendono la vicenda drammatica e al tempo stesso comica. Una comicità che testimonia l’assurdità della situazione la quale coinvolge una terra ricca di acqua; quella dei torrenti della Sila, del Crati e del Busento per citarne alcuni esempi. Dimostrazioni che rappresentano la conferma e al tempo stesso, la testimonianza inaccettabile di un fatto che si poteva e si può ancora evitare in futuro. Si, perché non è comprensibile che nel 2017 ancora rimangano aperte e irrisolte questioni fondamentali per la corretta gestione della vita quotidiana. L’acqua è un bene di tutti e la Calabria come tutte le altre regioni ne aveva bisogno ieri, ne ha bisogno oggi e continuerà ad averne in futuro.
Senza acqua non c’ è vita, senza vita non c’ è speranza e senza speranza la terra termina di esistere.
di Benedicta Felice