La notizia contenuta in un documento sottoscritto dal sindaco e pubblicato sull’albo pretorio on line del Comune di Praia a Mare
«La situazione riscontrata dai tecnici Arpacal desta allarme perché costituisce pericolo di inquinamento delle acque di falda e del canale “Fiumarella”». E’ scritto proprio così nelle motivazione dell’ordinanza contingibile e urgente emanata qualche giorno fa dal sindaco di Praia a Mare e pubblicata il 14 novembre scorso sull’albo Pretorio on line del Comune.
Qualche ora prima l’Arpacal aveva inviato una pec (mail certificata) con gli esiti del campionamento: «Si riscontrano per il campione di cui al rapporto di prova n. 17CS3423C/01 (via Aieta), superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione […] per il parametro di idrocarburi pesanti C> 12…».
Così il sindaco era corso immediatamente ai ripari redigendo il testo dell’ordinanza rivolta all’azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Calabria (ATERP), l’ex Istituto Autonomo Case Popolari (IACP), intimandogli, in sostanza, di procedere immediatamente al risanamento completo di una fossa biologica a servizio di alloggi popolari. L’ente è proprietario degli alloggi costruiti anni fa in via Aieta.
Italia Nostra – sezione alto Tirreno cosentino, l’associazione che tutela l’ambiente e i beni culturali, qualche giorno fa in una nota aveva scritto: «L’inquinamento potrebbe essersi diffuso, quindi, a quanto ci è dato capire, almeno nel terreno sottostante, nell’acqua della falda freatica che, in quel punto, scorre in posizione molto superficiale, ed anche, a causa dell’estrema vicinanza della fossa biologica in questione al corso d’acqua della Fiumarella, in questo stesso corso d’acqua e forse anche altrove. Il piccolo fiume, infatti, è poco distante da questa fossa biologica. Dobbiamo a questo punto ricordare anche che lo stesso corso d’acqua è stato recentemente oggetto di un rapporto da parte della Sezione Alto Tirreno di “Italia Nostra” a causa dell’inquinamento microbiologico fatto registrare da esso negli ultimi due anni, sia lungo il suo tragitto che attraversa la parte più centrale della città, sia nello specchio d’acqua antistante il suo sbocco in mare».