Sosta selvaggia, consigliere contro i disabili: «Se fotografate la mia auto vi picchio»

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Sosta selvaggia, consigliere contro i disabili: «Se fotografate la mia auto vi picchio»

Grosseto, Lorella Ronconi si batte contro la sosta selvaggia del “solo un minuto”.  Ma il consigliere di destra la attacca su Facebook: «Che razza di problemi avete?»
GROSSETO. «“Solo un minuto” è una frase che ogni disabile ha impressa nel capo. “Suvvia, solo un minuto”, mi dice la gente. Ma a me quel “minuto” impedisce di tornare a casa, mi fa arrivare tardi al lavoro, mi tiene sotto la pioggia quando potrei sbrigarmi a trovare un riparo, mi costringe a scendere dal marciapiede e a passare dalla strada con gli automobilisti che mi gridano dietro “stronza”».
LA BATTAGLIA DI LORELLA
La “stronza” è Lorella Ronconi, grossetana di 55 anni, costretta in sedia a rotelle. Ogni giorno della sua vita Lorella deve protestare per ottenere quel che dovrebbe essere un diritto acquisito: la possibilità di girare liberamente per la città senza trovare davanti alle quattro ruote della sua carrozzina ostacoli fisici e barriere mentali di chi, sulle proprie quattro ruote motorizzate e carrozzate, occupa gli scivoli dei marciapiedi e le blocca il passo. Ostacoli che anche le parole scritte riescono ad alzare. Come quelle usate un paio di giorni fa in un post su Facebook da un uomo delle istituzioni grossetane, il consigliere comunale di maggioranza Pasquale Virciglio (gruppo misto), esponente del Movimento Nazionale per la Sovranità. Parole sconcertanti contro l’ultima iniziativa di Lorella per i diritti dei disabili.
Dopo la campagna per il diritto alla sessualità, la protesta contro i negozi che hanno uno scalino sulla soglia, le innumerevoli segnalazioni di buche nei marciapiedi, Lorella – da sempre in prima linea – a primavera ha lanciato l’hashtag #solounminuto con cui pubblica e invita a pubblicare su Facebook foto di auto parcheggiate sugli scivoli. «Era maggio e stavo tornando da un convegno sulle barriere architettoniche – racconta Lorella – quando sulla strada di casa trovo un Suv parcheggiato completamente sul marciapiede. Mi venne voglia di fotografarlo e postarlo sulla mia pagina Facebook, naturalmente dopo aver cancellato la targa».
L’obiettivo di Lorella, infatti, non è la gogna. «E nemmeno la condanna – dice _. Io vorrei solo che la gente si rendesse conto di quel che fa, di cosa comporta per noi in carrozzina». Da maggio a oggi le segnalazioni si sono moltiplicate, non solo con l’hashtag #solounminuto ma anche con #abbipazienza e #vadoviasubito, “minicatalogo” delle scuse più utilizzate. «Oggi mi arrivano segnalazioni da tutta Italia – racconta – in prevalenza da giovani e da tante mamme che hanno lo stesso problema con i passeggini. Mi arrivano foto al ritmo di venti al giorno». Come quella inviata da Pescara, dove davanti alla facoltà di Architettura qualcuno pensò di installare una rastrelliera per biciclette sugli stalli riservati ai disabili. «L’ho segnalato ed è stata rimossa», sorride Lorella facendo il simbolo della vittoria.
E foto dopo foto, hashtag dopo hashtag, qualche risultato, la battagliera Lorella lo porta a casa. «Si cominciano a trovare anche scivoli liberi e auto parcheggiate a filo ma senza dare fastidio – dice Lorella _. Potrei azzardare a un 30% di miglioramento. Tanto che ho cominciato a pubblicare anche con l’hashtag #labuonaregola».
IL POST DEL CONSIGLIERE COMUNALE
Qualche barriera comincia a cadere, sia nello spazio cittadino, sia nella coscienza dei cittadini. Eppure di strada da fare ce n’è ancora molta. Soprattutto a Grosseto. Questo il post del consigliere Virciglio: «Ora mi dovete spiegare che cacchio di problemi c’hanno questi di #solounminuto… io se fotografate la mia macchina dalle labbrate vi incrino. #fateviunavitapiuttosto».
Violenza, disprezzo, avvertimento: parole come pietre. Parole che lo stesso consigliere, prima al Tirreno che lo ha raggiunto al telefono, poi su Facebook, ha rettificato, parlando di un «post sarcastico» e «del classico errore di comunicazione che ho generato con un post scritto male (ma nei commenti si legge tono e ironia)». Virciglio si è dichiarato «contro chi (e non è il caso specifico della promotrice della campagna #solounminuto) si fa bello sui social puntando il dito». Il riferimento, spiega il consigliere al Tirreno, è a chi «fa un uso sbagliato di questa campagna assolutamente positiva». Chiunque, infatti, può scattare una foto, mettere l’hashtag e pubblicarla sul proprio sito. E qualcuno si è fatto prendere la mano. Resta, per Virciglio, la necessità per i responsabili della campagna di «mettersi in contatto con gli assessori competenti e le forze dell’ordine per creare un gruppo di lavoro e per un maggiore controllo».
LE SCUSE
Lorella Ronconi, con un post su Facebook , racconta: “Ho ricevuto la telefonata di Pasquale Virciglio che si è gentilmente scusato. Trovo l’articolo utile che ben spiega tutta la vicenda. Spero e vorrei che da tutto ciò nascesse una costruttiva concertazione”.

Fonte: iltirreno.gelocal.it