Paola, all'epoca di Basilio Ferrari una ex scuola utilizzata come mangiatoia

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Paola, all'epoca di Basilio Ferrari una ex scuola utilizzata come mangiatoia

di Francesco Frangella 
A seguito di una “visita” all’interno di una struttura pubblica nella disponibilità del comune, ovvero una ex scuola appena ristrutturata di circa 400 metri quadri, gli assessori dell’amministrazione Perrotta si sono ritrovati dinnanzi ad una situazione che – oltre allo stupore – ha procurato non poco sconcerto.
I locali dell’edificio, recentemente interessato da un vigoroso intervento di riammodernamento, si sono presentati inaccessibili per via della chiusura a chiave delle porte interne, mentre in uno spazio abusivo adibito a “mangiatoia”, è stato trovato un frigorifero ancora pieno di soppressate, formaggi, liquorini e vino paesano, con un angolo cottura artigianale e tutte le comodità per banchettare tra amici.
Ma chi erano i partecipanti alle ciambotte organizzate all’interno della scuola dismessa per mancanza di numero minimo di alunni?
Stanti le testimonianze dei residenti, si trattava di politici ed ex amministratori, che – soprattutto in campagna elettorale – sarebbero stati “ospiti fissi” di colui che, in nome della presidenza di un comitato cui era stata affidata la struttura (in barba a tutte le associazioni no profit e umanitarie che in città faticano a trovare una sede), organizzava veri e propri banchetti.
La persona in questione sarebbe tra i “grandi elettori” dell’ex sindaco, uno di quelli maggiormente impegnati nella campagna “porta a porta” tentata nello scorso giugno come risorsa estrema per risalire la china dopo la batosta del primo turno.
Ora bisogna chiarire anche chi sia stato l’autore materiale di un abuso edilizio del quale anche l’Utc, diretto all’epoca dall’ingegner Fabio Pavone, sembra non essersi accorto. Un “corpo avanzato” fatto con pilastrini in ferro e tettoia in lamiera, sfuggito finanche ai solerti vigili che tanto impegno hanno profuso in sopralluoghi domestici nelle case di persone che avevano edificato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Malgrado questa “sorpresa”, l’amministrazione Perrotta ha deciso di rimodulare l’uso della struttura, predisponendo un cambio radicale per renderla funzionale ad ospitare l’iniziativa “Dopo di Noi”, un presidio con posti letto e laboratori artigianali da desinare a figli disabili rimasti senza i genitori e senza più assistenza in famiglia.
Un modo come un altro per pensare agli altri… e non al proprio stomaco.
Fonte: www.marsilinotizie.it