Praia a Mare, gli uomini del Noe sequestrano nuovamente l'area dello stabilimento Marlane

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Praia a Mare, gli uomini del Noe sequestrano nuovamente l'area dello stabilimento Marlane
(Fonte foto: IL FATTO QUOTIDIANO)L’assoluzione scontata dei dirigenti indagati nel processo d’Appello risalente a qualche giorno fa (clicca qui per leggere l’articolo) doveva segnare per i 12 indagati, di cui solo 7 poi rinviati a giudizio, la fine di un incubo giudiziario durato 10 anni. E invece il neo procuratore della procura di Paola Pier Paolo Bruni ha rimescolato le carte, anzi, le ha acquisite e rilette, e insieme al Pm Teresa Valeria Grieco devono averci trovato qualcosa di strano tanto che a poche ore dalla sentenza di assoluzione emanata dal tribunale della Corte di Appello di Catanzaro, hanno disposto una nuova indagine sul caso della “fabbrica dei veleni”. Sette in tutto gli indagati, tutti già inquisiti nel processo appena concluso: Silvano Storer, Antonio Favri, Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Carlo Lomonaco e Attilio Rausse.
Non è un mistero che i carabinieri del Noe avessero già effettuato nuovi sopralluoghi e questa mattina sono tornati nell’area per apporre nuovamente i sigilli coordinati dal maggiore Gerardo Lardieri. Ne dà notizia il giornalista Lucio Musolino sulle colonne del Fatto Quotidiano.

La nuova indagine fa leva principalmente su due nuovi elementi: altre 29 morti di ex operai e 9 persone gravemente lese presumibilmente a causa dei materiali nocivi usati nei reparti di tintoria e cucina colori, e l’individuazione di “aree anomale”.
Secondo quanto riporta il giornale di Travaglio, «dagli accertamenti eseguiti dai carabinieri, le malattie che hanno colpito questi lavoratori vanno dal tumore vescicale a quello a cellule di Merkel passando per l’ipertiroidismo ed epatite cronica aggressiva. Chi non è stato ucciso dai veleni, secondo la Procura ha però subito “lesioni gravissime”. Come i nove operai ai quali sono state riscontrate “patologie neoplastiche e non”, ex dipendenti della Marlane che ancora oggi combattono con tumori alla mammella, carcinomi spino-cellulari, carcinomi vescicali, adenomi prostatici, ipertiroidismo ed epatite cronica aggressiva».