Se fossimo in qualsiasi altro posto di Italia, dovremmo preoccuparci e dovremmo cominciare a parlare di intimidazione. Quello che è successo nella notte tra il 17 e il 18 settembre scorso nei Comuni di Tortora, Praia a Mare e San Nicola Arcella è inqualificabile. Non c’è altro aggettivo. Ma siccome siamo in Calabria, dove nessuno può insegnare niente a nessun altro, dove da tempo si gioca al massacro per fermare chi non si adegua alle regole mafiose di un sistema corrotto ormai ben collaudato, l’episodio è da considerarsi una medaglia al petto. Un autentico attestato della buona opera messa a segno dall’associazione ambientalista, sezione alto Tirreno.
E’ successo che un fantomatico “comitato per la legalità”, che attacca manifesti abusivamente laddove è vietato, agisce di notte come i ladri e si cela dietro l’anonimato, ha distribuito nei tre comuni dei comuni volantini pieni zeppi di offese, insulti e calunnie, attribuendo fatti e reati ad alcuni componenti dell’associazione. Con il preciso intento di screditare loro e la loro associazione agli occhi dei cittadini. Perché se si fosse trattato di un comitato veramente dedito alla legalità, si sarebbe rivolto alle forze dell’ordine. Magari fornendo prove, che evidentemente non ha.
Ma da queste parti ultimamente funziona così. Il lavoro impegna poco e la vita di provincia è piuttosto noiosa, così se il padrone sgancia pure 50 euro, i cagnolini si inventano guerre che nemmeno Kim Jong-un dalla Corea del Nord. E il tempo scorre attaccando manifesti diffamatori, distribuendo lettere anonime, aprendo profili falsi. E’ già successo altrove e succederà ancora, perché qui, chi ci mette la faccia, e dice le cose come stanno, diventa un nemico. Un nemico prima del capo, e poi dell’intero sistema. Il metodo è sempre quello.
Ma la gente è sempre più informata e sempre meno credulona. L’episodio accorso ieri a Italia Nostra, domani a chissà chi, è un chiaro segnale di debolezza da parte degli ignoti autori, un atto di disperazione perpetrato in mancanza di mezzi alternativi per arrestare le denunce degli ambientalisti. Uno che spende i suoi soldi in volantini, che non dorme la notte per distribuirli correndo il rischio di essere scoperto, significa che si è sentito schiacciato dalla furia “demolitrice” dei componenti di Italia Nostra. Chissà quali interessi hanno toccato gli ambientalisti e quelli di chi, tra denunce di materiale nocivo, costruzioni e scarichi abusivi, e chi più ne ha più ne metta. Significa che hanno pigiato il tasto giusto. Che hanno portato alla luce quello che finora era stato coperto.
Perciò, diciamo brava ad Italia Nostra – sezione alto Tirreno cosentino. Agli autori dei volantini, invece, diciamo: «Buona fortuna». Che a quanto pare ne avete bisogno come il pane.