(Fonte foto: dal web)
Una storia disgustosa finita in tribunale con la denuncia di numerosi utenti facebook. Possiamo riassumerla così la vicenda che qualche giorno fa ha visto nostro malgrado protagonista la redazione La Lince e alcuni cittadini diamantesi che per via di stupide e insulse rivalità politiche, gli uni perché fieri del proprio padrone, glia altri perché proni, avevano dapprima cercato di smontare la notizia e poi di screditare i firmatari dell’articolo definendoli, pettegoli, ciarlatani, al soldo di Vetere e cose così.
La notizia, decisamente innocua, e cioè che il comune di Santa maria del Cedro non solo a differenza dei Comuni limitrofi questa estate non ha avuto problemi di carenza idrica nonostante la siccità, ma che è anche riuscita a rifornire anche le comunità in difficoltà. E non perché a Santa Maria ci fossero geni dell’ingegneria che altri paesi non hanno, ma solo perché ci sono buoni amministratori che in tempi non sospetti avevano investito sulla rete idrica comunale, acquistando e aprendo ulteriori due serbatoi d’acqua, mentre gli altri si affannavano a reperire fondi per altri scopi decisamente discutibili. Da Diamante però gli utenti contestavano la notizia assicurando che Vetere non aveva fatto nessun miracolo e che l’acqua era stata presa dai pozzi di proprietà della Sorical, seppur ricadenti nel territorio di Santa Maria del Cedro, gridando al complotto politico con la complicità della stampa.
Invece il nostro non era un complotto ma la sacrosanta verità proprio e non lo diciamo noi, e nemmeno il sindaco Ugo Vetere, lo dichiara direttamente la Sorical, in un comunicato stampa al vetriolo che, tra le altre cose, rivela l’incapacità gestionale di altri Comuni del Tirreno cosentino. Sul sito ufficiale è scritto così: «Dei Comuni serviti dall’acquedotto Pantanelle, solo il Comune di Santa Maria del Cedro non risente di alcuna carenza idrica, sarà un caso se è il solo che negli ultimi tre anni ha investito nell’efficientmento della rete interna comunale, aprendo due serbatoi e applicando la tariffa a consumo abbandonando quella a forfait, peraltro illegale». (Clicca qui per leggere l’articolo originale della Sorical).
I due serbatoi da cui è stata attinta acqua per giorni dalla protezione civile e trasportata anche nelle cisterne diamantesi, sono dunque di proprietà del Comune e non della Sorical. Insomma, dopo la bufala del cedro “qualità di Diamante” (in realtà “qualità diamante”) con cui Enzo Monaco attribuiva l’appartenenza peraltro scippata alla città guidata dal sindaco Sollazzo, è arrivato la seconda clamorosa smentita di subdole teorie complottistiche.
La vicenda finisce qui oppure nel prossimo autunno ci toccherà litigare su funghi e castagne anziché risolvere gli annosi e gravi problemi che affliggono la costa?