(Fonte foto: dal web)
A Gagliato, paesino del Catanzarese di poco più di 500 anime, tra l’indifferenza dei calabresi e dei media da dieci anni gli scienziati di tutto il mondo si danno appuntamento per la conferenza annuale di Nanotecnologie. Quest’anno l’evento si è svolto alla fine del luglio scorso, ed ha visto l’organizzazione di sei incontri e la presenza di 23 tra ricercatori e membri di grandi industrie farmaceutiche provenienti da Houston. I luminari hanno presentato le loro scoperte e i progressi della nanomedicina che sono stati raggiunti nell’ultimo anno, anche in merito alle nuove frontiere della medicina che vuole sconfiggere il cancro.
L’Accademia di Gagliato, inserita nel Global Report Unesco come caso esemplare, è un punto di riferimento per centinaia di scienziati specializzati nei campi della ricerca e delle sue traduzioni applicative, che provengono dal mondo della biotecnologia, medicina, nanotecnologia, chimica, bioetica. E’ stata fondata dall’italianissimo Mauro Ferrari (presidente del Methodist Research Institute di Houston e noto in Italia per essere stato indicato come presidente del Comitato ministeriale sul metodo Stamina), il quale durante la manifestazione accoglie i suoi ospiti tra una festa in villa e uno spettacolo musicale, anche di tarantelle. A dimostrazione che geniale non è sempre sinonimo di serioso.
Unica nota stonata di questa meravigliosa sinfonia: durante la manifestazione di consiglieri regionali, inviati dagli organizzatori, e di giornalisti neanche l’ombra, a parte qualche cronista locale che come al solito consuma scarpe e suole per raccontare storie ma non ha lo stesso charme delle “grandi testate”.
Per fortuna, della città alle porte di Soverato si è accorta Matera, capitale europea della Cultura 2019, che vorrebbe a tutti i costi ospitare un convegno di nanoscienza per il prossimo anno. La Calabria, invece, sta a guardare.
