Sanità in Calabria, si dimette sub commissario Urbani: la corda (finalmente) si è spezzata

0
Sanità in Calabria, si dimette sub commissario Urbani: la corda (finalmente) si è spezzata

(Fonte foto: dal web)
Dal commissariamento in poi, la sanità in Calabria ha avuto centinaia di azzeccatissime comparse e tre soli protagonisti: Beatrice Lorenzin, Antonio Gentile e Andrea Urbani. I tre, rispettivamente nel ruolo di Ministro della Salute, dispensatore di volontà e guardiano della baracca, hanno manovrato e deciso in merito alla sanità senza mai temere o subire l’intervento di un qualsivoglia organo di controllo.
Basti pensare che la ministra Lorenzin, massima esponente della sanità in Italia, non ha mosso un dito per eseguire una sentenza del Consiglio di Stato emessa tre anni anni fa a favore della riapertura dell’ospedale di Praia a Mare e mai nessuno che si sia stizzito o che le abbia ricordato che le sentenze si rispettano. Al contempo Tonino Gentile, che ufficialmente è solo un sottosegretario di Stato e quindi totalmente estraneo alle vicende della sanità, all’ennesimo annuncio farlocco sulla riapertura dell’ospedale di Praia a Mare non ha perso un minuto per dichiarare ai giornali che il risultato è avvenuto grazie alla sua intercessione.
Ma veniamo ad Andrea Urbani, fedelissimo della Ministra Lorenzin. Urbani ha resistito alle dimissioni del commissario ad acta alla sanità Scopelliti e all’entrata in scena di Massimo Scura, senza mai proferire parola su questa o quell’altra questione, dopo essere stato riconfermato in seguito alla prima disastrosa gestione. Non ha mai parlato neppure quando Scura, ingegnere del nord prestato alla sanità calabrese, ha più volte lasciato intendere che la riapertura dell’ospedale di Praia a Mare non s’ha da fare perché non sarebbe cosa buona e giusta.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo come si è arrivati alle dimissioni del fedelissimo gentiliano.
Il consiglio di Stato, dopo la sentenza, nomina un commissario per commissariare il commissario alla sanità che non vuole aprire l’ospedale. Tocca a Flori Degrassi, che declina l’invito e ripiega su Domenico Di Lallo. Che dice grazie a tutti e si dimette dopo dieci giorni. Passa un altro anno, la nomina arriva ma passeranno altri quattro preziosissimi mesi affinché si renda noto che il prescelto è, un nome a caso, è Andrea Urbani. Ma ancora un caso si abbatte sulle vicende sanità: Urbani si rifiuta ricoprire il ruolo di esecutore della sentenza dell’ospedale di Praia a Mare e interpella un certo Eugenio Sciabica, che invece sin da subito mostra la volontà, almeno così sembra, di applicare la legge. Urbani chiede le dimissioni già a giugno, che vengono ufficializzate solo oggi, a una settimana dall’incontro a Roma dei sindaci con Sciabica che suggella una fantomatica riapertura dell’ospedale per cui ha intercesso, come dicevamo prima, Gentile, ma che noi, e tanti altri insieme a noi, sanno essere solo frutto di una sentenza che ora lo Stato non può fare a meno di attuare. Almeno sulle carte, nella realtà poi si vedrà, ma questa è un’altra storia.
Oggi le dimissioni di Urbani e l’impressione che una rotella dell’ingranaggio sia saltata. Che sia finito suo il compito?

Clicca qui per seguire la pagina facebook La Lince e rimanere sempre aggiornato