Roma, Gianna Gancia crea un movimento di protesta di sole donne

Nella foto, Gianna Gancia. Fonte Foto: Torinoggi.it

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Roma, Gianna Gancia crea un movimento di protesta di sole donne

Creare un movimento spontaneo incentrato sulla forza e l’unione delle donne, per protestare contro tutto ciò che accade nella controversa società odierna. Non un movimento politico, dunque, ma una libera congregazione di donne, studentesse, mamme, mogli, professioniste, che una sera dell’ottobre scorso si sono ritrovate a uno stesso tavolo, innanzi a un bicchiere di vino rosso, in un ristorante della Capitale. È l’impresa riuscita a Gianna Gancia, donna al servizio della politica e dei cittadini, da anni impegnata nel sociale, con particolare riguardo su temi come il sostegno alle imprese, la sicurezza stradale e l’ordine pubblico.

Chi è Gianna Gancia

Un passato da imprenditrice di successo, di fede leghista sin dagli inizi degli anni ’90, fino al 2014 è stata a capo della provincia di Cuneo, dopo essersi guadagnata il record della più giovane presidente d’Italia. A maggio dello stesso anno viene eletta consigliera regionale del Piemonte con il maggior numero di preferenze tra tutti i candidati di centrodestra, riportando per la prima volta, dopo oltre trent’anni, una donna della provincia cuneese tra gli scranni del Consiglio regionale.

Dal 2015 è sposata con Roberto Calderoli, ministro delle riforme istituzionali nel secondo governo Berlusconi, attualmente coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.

La cena informale nel cuore di Roma

Ora Gianna Gancia ha deciso che a far sentire la propria voce, in ogni campo, saranno le donne. E così ne ha riunito alcune la sera del 10 ottobre e ha subito ricreato una atmosfera di complicità, grazie a quel sorriso rassicurante e contagioso che la contraddistingue da sempre.

Davanti a del buon cibo, ognuna di loro si è lanciata in un discorso liberatorio, esternando le proprie fragilità e l’irrefrenabile voglia di reagire alle avversità e ai problemi quotidiani, molti dei quali generati da anni di malapolitica e malagestione, che hanno vertiginosamente abbassato la qualità della vita.

Al centro del dibattito la donne, che in questa società sono a volte protagoniste, a volte vittime, a volte eroine a volte colpevoli, costrette a un ruolo da cui sentono irrimediabilmente la distanza ed il disagio.

«Ognuna di noi – racconta chi era a quel tavolo – è stata chiamata a raccontare la sua storia, la sua personale esperienza di disincanto, di abbandono, di lontananza delle istituzioni nella vita di tutti i giorni. Eh già, perché mentre l’Europa e la politica prendono le decisioni nella stanza dei bottoni su banche e cose effimere, senza tener conto delle comuni esigenze, tu devi fare i conti con la scuola, le strade allagate, i contratti di lavoro, la criminalità; tutte cose delle quali si conosce ogni cosa, a parte le possibili soluzioni. Allora, attorno a quel tavolo, ci siamo chieste: quale contributo possiamo dare noi a questa società dove forse non tutto è perduto?»

Seppur neonato, in queste settimane il movimento di Gianna Gancia ha continuato a incassare consensi e adesioni. Da Cosenza e Cuneo. E per la donna dei record in politica, è solo l’inizio.

Stavolta, cos’altro avrà in mente di rivoluzionare?

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