Sanità, Cgil: «Intollerabile che i luoghi di cura si trasformino in bivacchi»

Nessuno può consentire che la sanità pubblica diventi motivo di scherno e sfiducia fra i cittadini - è scritto in una nota della Cgil -. Chi se ne rende responsabile lo fa in spregio ad obblighi contrattuali ed etici e la Direzione dell’ASP non può che assumere provvedimenti conseguenziali come prontamente sollecitati dalla FP-CGIL e dalla RSU aziendale.

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Sanità, Cgil: «Intollerabile che i luoghi di cura si trasformino in bivacchi»

Da tempo la CGIL Comprensoriale sollecita risposte sui temi della salute e sull’inefficacia delle proposte per far uscire la sanità dai ritardi e dalle inefficienze che l’affliggono. La distanza tra i sacrifici chiesti ai cittadini per risollevarne le sorti e i servizi che ricevono è stridente.

 

Il quadro sanitario territoriale è sotto gli occhi dei cittadini costretti a calvari infiniti alla ricerca di un posto letto, a lunghe liste di attesa, a cure a pagamento, a disservizi e frequenti casi di malasanità. Anni di Piani di rientro, Commissariamento e valzer di dirigenti poco sono serviti per riformare il sistema sanitario pubblico in funzione dei reali bisogni dei cittadini. Resta ancora tanto sulla carta, tanto da sanare, riorganizzare, potenziare, rilanciare, bonificare, ottimizzare.

In questo scenario di inadeguatezze di proposta, governance e gestione, la sanità del Tirreno naviga a vista senza un’efficace idea progettuale di salute in grado di fare i conti con le sue contraddizioni che richiederebbero un management, ad ogni livello, capace di affrontare le emergenze più impellenti sulla base di una puntuale ed efficace proposta sanitaria.

Si mettano in funzione tac e risonanze ferme da mesi, si rafforzino le funzioni di Ospedali e delle reti dell’emergenza, si dia dignità alla sanità distrettuale con mezzi, strumenti e personale, si taglino sprechi, liste d’attesa e privilegi, si tengano lontani interessi e malaffare, si riempiano gli organici vuoti di competenze svincolate a familismi e comparaggi politici, si espletino gare nel rispetto di ogni norma.

Si attuino veri piani anticorruzione, si valorizzi il lavoro di qualità che preveda il rispetto dei diritti contrattuali e la negazione di agi, risse o hobby culinari dentro gli ospedali così come narrano le recenti vicende di Praia a Mare e contro cui serve si assumano misure coerenti d’intransigenza e dirittura morale per chi dirige e chi lavora.

Per la CGIL nessuno può pensare che i luoghi pubblici da cui passa la vita, la sofferenza e la salute dei cittadini possano essere usati come luoghi in cui far dimorare interessi o condotte non consone al loro decoro.

Il clamore suscitato da un video che circola sul web, che ritrarrebbe un medico intento a pulire del pesce nella struttura pubblica, necessita di una immediata risposta, in termini di approfondimento per accertarne la veridicità. Qualora fossero acclarate le responsabilità del soggetto che appare nel video, e qualora il soggetto ritratto sia legato all’Asp da un qualsiasi rapporto di lavoro, la Cgil, come già sostenuto nel caso della vile aggressione perpetrata ai danni di un infermiere di Praia ad opera di un medico del 118, chiede che sia avviata la procedura interna e adottate le più opportune misure disciplinari.

Solo così si potranno difendere le tante professionalità che in quella struttura lavorano, ma così si difendono anche la sanità pubblica e la dignità richiesta a un luogo che accoglie malati e persone sofferenti. La Cgil vigilerà affinché si faccia chiarezza sull’episodio, e affinché l’Azienda Sanitaria Provinciale sappia difendersi da questi atti che denigrano e offendono. A partire da questi episodi, che, se acclarati, dimostrerebbero tracotanza e nessun rispetto per la Sanità pubblica, occorre rilanciare il ruolo fondamentale che l’ospedale di Praia riveste su questa parte di Territorio, restituendo fiducia ai Cittadini e ai tanti Lavoratori seri e onesti che sono il vero punto di forza di questa struttura. Ecco perché, a maggior ragione, sosteniamo la necessità di dare risposte urgenti e rigorose, alle quali l’Asp non potrà sottrarsi.

Nessuno può consentire che la professionalità e l’operosità dei tanti dipendenti del SSR sia derisa per la condotta sconsiderata di qualche testa calda. Nessuno, fra chi dovrebbe governare con fermezza ed efficacia l’organizzazione di servizi e del lavoro, pensi nel frattempo di strumentalizzare singoli episodi per svuotare strutture su cui occorre invece adoperarsi per potenziarle e trasformarle dalla carta in servizi capaci di dare fiducia e qualità delle cure ai cittadini.

Nessuno può consentire che la sanità pubblica diventi motivo di scherno e sfiducia fra i cittadini. Chi se ne rende responsabile lo fa in spregio ad obblighi contrattuali ed etici e la Direzione dell’ASP non può che assumere provvedimenti conseguenziali come prontamente sollecitati dalla FP-CGIL e dalla RSU aziendale.

Vincenzo Casciaro                                 Mimma Iannello

Segretario Generale Fp Cgil           Responsabile Cgil Tirreno Cosentino

 

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