Il velo di omertà che per anni ha soffocato i cittadini praiesi si è squarciato a colpi di denunce ed incessanti errori, compresi quelli di comunicazione. Antonio Praticò, storico primo cittadina di Praia a Mare, non è più l’intoccabile personaggio amato e venerato, di cui nessuno poteva criticare le gesta. Il giocattolo, ha scritto uno dei suoi ex fedelissimi giorni fa, si è rotto e molta gente non ha più paura di esprimere liberamente il proprio pensiero.
Ma Praticò è conosciuto anche per la sua avversione al contraddittorio e per i modi poco democratici, così quando i cittadini hanno cominciato a confutare le sue dichiarazioni sulla pagina pubblica del Comune, seppur in modo educato, sono stati puntualmente censurati. Accade da tempo, ma nelle ultime ore sul web sembra essere scoppiata una vera e propria bufera.
Tutto ha avuto inizio da un post relativo ai tragici fatti di Diamante, dove ha perso la vita un giovane 23enne a seguito di una rissa scoppiata fuori da un locale. Il sindaco, mostrando il suo sdegno per la vicenda, approfitta però per dare dei suggerimenti e mette come al in evidenza la sua figura, quello che secondo lui sarebbe stato il grido di allarme inascoltato. In realtà il sindaco forse non ricorda che prima di Diamante, era stata proprio Praia a Mare nel 2013 a diventare teatro di un omicidio in piena estate per via di dissidi famigliari tra due note famiglie di origine campane. Ma non sembra che all’epoca furono presi interventi degni di nota. Ad ogni modo la cittadina Debora Stuppello commenta il post, come si vede sotto, in modo innocuo, ma tanto basta perché chi gestisce la pagina dedica di censurare il pensiero.
Ma la donna, che è bene a conoscenza del metodo di censura, fa appena in tempo a fotografare lo scritto prima che sparisca. Poi ne dà notizia: «Complimenti a chi gestisce la pagina Comune di Praia a Mare e posso anche ben intendere chi ne è l’artefice! Alle 12:05 ho pubblicato un commento sotto il post di riferimento a quanto è accaduto nel Comune di Diamante. Ho esposto il mio pensiero in maniera educata, senza offendere nessuno! Come non detto il suddetto è stato eliminato ma in previsione di ciò feci uno screenshot perché la democrazia e il legittimo pensiero a Praia sono all’ordine del giorno!Continuiamo a pagare le tasse, continuiamo ad essere il gregge divorato dai lupi, continuiamo così #praiasplende. Vergogna e sdegno per questa monarchia assoluta!».
Il post alza evidentemente un polverone, così da essere ripreso più volte.
Biagio Pepe, cittadino praiese ed ex amministratore dell’era Carlo Lomonaco, scrive: «Avevo scritto lo stesso commento sopra la condivisione del post sulla pagina del comune… ma sia il mio che altri commenti, evidentemente non in linea con il pensiero del Sindaco, sono stati cancellati».
Salvatore Oliva, cittadino praiese ed ex candidato nella lista divenuta poi gruppo di minoranza Noi per Praia: «Appunto dicevo nel mio post, anch’esso cancellato. Dove non arrivano in un modo a zittire il cittadino arrivano in un altro!».
Stefania Donato, che non è una cittadina praiese ma segue da vicino e appassionatamente le vicende politiche della città dell’isoal Dino, scrive invece su un gruppo: «Questo è il Comune di Praia che mi ha bannato perché tiene solo i commenti positivi. Ed io di rimando rispondo qui. “Caro”sindaco usare una notizia dolorosa x acquisire consensi è proprio del suo fare (ma io non ci casco). Fare di un “pdiotismo” tipico di soggetti indefiniti e oserei dire di aspetto tirrannico e verbalmente assente nell etimologia della parola espressa nel peggior modo di analfabetismo italico(chiaro che qualcuno scrive x lei) propone solo cose che vanno a proprio vantaggio e non dell’ intera comunità. Lei non sa gestire neanche il suo pannolone se ne faccia una ragione. Parla uno che ricatta, minaccia, subdolo e sistematicamente distruttivo della dignità umana. Come può uno cosi distribuire perle di saggezza? Si eclissi e non risorga più… Ci faccia il piacere!!!».
Maria Pia Malvarosa, cittadina praiese e consigliera comunale: «Dopo il rifiuto di dialogare, ecco un’altra dimostrazione del concetto di democrazia per gli amministratori praiesi!
Si possono non condividere le opinioni altrui ma non ci si deve mai arrogare il diritto di zittire nessuno quando un pensiero è espresso in modo civile ed educato. Che vergogna!».
Le fa eco Francesco Marsiglia, collega di assise comunale: «In questo modo praticano la democrazia gli amministratori del comune di Praia A Mare! A voi cittadini le dovute riflessioni».
Ma la protesta non si ferma. Mattia Marsiglia, cittadino praiese ed ex candidato di Norina Scorza, ci va giù pesante: «Vorrei conoscere il tipo (o la tipa) che scrive i post per il comune di praia a mare, voglio stringergli la mano e fargli i complimenti. Si prende tanta di quella merda addosso ma continua fiero e spavaldo a collezionare errori grammaticali e cancellare i commenti negativi come se non ci fosse un domani. Ti prego dimmi chi sei, non celarti dietro al sindaco, sei fonte di ispirazione per tutti noi!!! Esci allo scoperto dai!!!».
Poi è la volta di Ambra Sassi, anch’ella ex candidata di Noi per Praia: «La civiltà nasce da una coscienza collettiva che non si costruisce con le minacce, i dictat o gli strumenti coercitivi. Bensì, coltivando ogni giorno maggiore consapevolezza del singolo individuo alla realtà dei fatti e cioè che siamo tutti Uno. In base a ciò dovrebbe sempre prevalere in ognuno di noi uno spirito di collaborazione senza pregiudicare le sorti della riuscita da inganni e giochi di potere, come purtroppo vedo fare ovunque e a qualsiasi livello».
Ma il discorso non sembra essere una questione meramente politica. I commenti sotto i post di protesta sono a centinaia, di cittadini praiesi e non di qualsivoglia credo politico. Tra questi ne abbiamo scelto uno che ci è sembrato il più eloquente: «Tempo di oscurantismo e barbarie persistono in quel di Calabria, rilevo con amarezza. Plaja Sclavorum, un nome, un destino. Potrebbe diventare meta turistica per appassionati medievisti, Feudo Praticò appellandosi».
E non è detto che questo nostro articolo non verrà puntualmente segnalato a facebook, come accaduto anche ieri, dai simpatizzanti del sindaco. Ma come al solito inutilmente.