La ormai nota e vituperata spiaggia dei Gigli di Mare, a cui Italia Nostra sta dedicando tutto il proprio impegno e la propria attenzione affinché venga tutelata e protetta, la spiaggia che ha acque di balneazione classificate dall’Arpacal “ Eccellenti“, tra le poche rimaste sulla costa di Praia a Mare, sfregiata nel mese di luglio dalle ruspe che hanno cercato di cancellare e distruggere i Gigli di Mare, deturpata, come le foto dimostrano, dai rifiuti che continuano ad accumularsi malgrado le costanti segnalazioni di Italia Nostra, una spiaggia che assomma una valenza naturalistica ed un mare cristallino, che dovrebbe costituire vanto e luogo di attenzione e cura di ogni amministrazione, è diventata ora anche latrina maleodorante a cielo aperto di cui ci vergogniamo noi stessi di mostrarne le foto, ma che comunque è nostro dovere mostrare.
Ci stiamo chiedendo: un comune che vive di turismo e che quindi dovrebbe offrire di sé l’immagine migliore soprattutto in questo periodo estivo, un comune insignito della Bandiera Blu, che di recente per questo ha avuto assegnato dalla Regione Calabria insieme ad altri 12 comuni una premialità di 15 mila euro, un contributo per migliorare i servizi a sostegno degli interventi conformi ai criteri Bandiera Blu per spiagge con anche un adeguato numero di contenitori (qui mancanti) per la raccolta differenziata; un comune che incassa ogni anno una ragguardevole somma derivante dalla tassa di soggiorno; un comune che dunque ha le risorse, i mezzi, il personale necessari per assicurare anche a questa spiaggia libera le necessarie condizioni di decoro e di pulizia per l’accoglienza turistica e per assicurare anche i controlli per scoraggiare comportamenti incivili e la cartellonistica informativa e monitoria necessaria da tempo richiesta per quest’area naturalistica; malgrado tutto ciò, perché il Comune di Praia a Mare non fa nulla per rimuovere la condizione di intollerabile degrado in cui da tempo versa la spiaggia libera , mettendo in essere una condotta confacente ad un paese turistico e necessaria per la tutela dei valori paesaggistici che la spiaggia dei gigli di mare detiene.
Ed allora delle due l’una: o è un comune votato all’autolesionismo, o non interviene perché a chiederlo è un’associazione ambientalista come Italia Nostra. In attesa che tale dilemma si chiarisca, Italia Nostra si è determinata a rivolgersi nuovamente all’Arpacal, alla Guardia Costiera, ai Carabinieri Forestali, ed all’ASP di Cosenza ed alla stessa Regione Calabria perché trovino queste Autorità il modo per risolvere tale questione.
Chi pensa che Italia Nostra possa limitare la propria iniziativa sul territorio a delle semplici segnalazioni ritenendo che in tale modo abbia assolto ai propri compiti e tacitato la propria coscienza e che quindi basta far finta di niente e far cadere tutto nell’ indifferenza, non solo si sbaglia di grosso, ma non ha ben compreso che la posta è molto più alta, perché la difesa dell’ambiente è fondamentale per l’intera Calabria: su questo fronte tutti i territori calabresi, e per noi quello dell’Alto Tirreno Cosentino, dovranno combattere la propria battaglia poiché non vi può essere futuro e prospettiva di sviluppo turistico senza la difesa e la salvaguardia delle nostre risorse ambientali e paesaggistiche, nella speranza che non sia troppo tardi.