Scalea, la lezione di civiltà di tre turisti: ripuliti spiagge e terreni

Nella foto i tre turisti dotati di alto senso civico: Francesca Boni, Federico Boni e Mario Domenico Siani

0
Scalea, la lezione di civiltà di tre turisti: ripuliti spiagge e terreni

Del turismo della Riviera dei Cedri si è tanto parlato in queste ultime settimane. Quasi sempre, purtroppo, in maniera negativa. E non si sarebbe potuto fare altrimenti, considerati i gravi fatti di cronaca che hanno scandito quasi quotidianamente la stagione estiva altotirrenica. Sotto la lente di ingrandimento è finito spesso e volentieri un turismo di scarsa qualità, con i villeggianti quasi sempre protagonisti degli spiacevoli episodi che hanno creato allarmismi, nonché episodi che hanno messo in luce scarso senso civico e l’assenza di buone maniere. Ma fare di tutta l’erba un fascio è sempre e comunque sbagliato e quest’oggi la nostra redazione vuole raccontarvi la storia di tre turisti che si sono distinti per senso civico ed educazione. Più che certi che siano in buona compagnia.

 

La prima storia è quella di Francesca e Federico Boni, padre e figlia (da quanto trapela dai loro profili facebook rispettivamente influencer e dentista in quel di Bologna), che in una mattina qualunque, sotto il solleone di un agosto umido e afoso, hanno dedicato 45 minuti del loro tempo alla pulizia di un tratto di spiaggia. Questo il post della giovane apparso ieri mattina su facebook:

“Stamattina, verso le 7:30, io e papà siamo andati in spiaggia a fare un bel beach cleanup, cioè a raccogliere la spazzatura in spiaggia. La foto è il risultato di soli 45 minuti di raccolta.

Abbiamo trovato:
– Centinaia di mozziconi di sigaretta
– Decine di bottiglie di plastica (alcune pesantissime piene di sassi per fermare i teli)
– Tre assorbenti (due sporchi)
– Giocattoli di plastica per bambini
– Un preservativo (ma devi fare sesso proprio sugli scogli?)
– Un paio di mutande
– Confezionj di plastica di merendine
– Bicchieri di plastica
– Piattini di plastica
– Sacchetti di plastica
– Una griglia per barbecue
– Coppette da gelato di plastica
– Un telo da mare
– Cannucce
– Bottiglie di vetro rotte
– Mille altri oggetti casuali, che il mio cervello ha già rimosso per trauma

Conclusioni:
– le persone che buttano la loro spazzatura in spiaggia sono semplicemente incivili e prive di qualsiasi forma di senso civico. Solitamente sono anche le prime a lamentarsi dello sporco, che però non puliscono mai.
– Tutti possiamo dedicare qualche minuto della nostra vita a raccogliere della spazzatura. Portatevi sempre dietro un sacchetto quando andate in spiaggia, non ci vuole niente.
– Coloro che gestiscono i lidi e i bar vicini alla spiaggia dovrebbero evitare di vendere cibo e bevande in bicchieri, bottiglie e piatti di plastica. Sappiamo che è pieno di cafoni in giro che li butteranno per terra, quindi possiamo prevenire così. Inoltre, servire nella plastica toglie soddisfazione anche nel mangiare i tortellini della nonna.
– Se vedete qualcuno che butta qualcosa per terra, ditegli qualcosa. Se come me siete troppo timidi, non dite niente e raccogliete ciò che ha buttato sotto il suo naso, fissandolo.
– A fare questa cosa con costanza ti vengono due chiappe di ferro e ti abbronzi”.

Più che un post, una sonora lezione di civiltà.

Ma Francesca e Federico non sono gli unici due turisti da encomio che alloggiano a Scalea. Tre giorni fa l’attenzione del cittadino scaleaota Vincenzo Mete è stata attirata da un turista campano, Mario Domenico Siani, che nei pressi di casa sua ha ripulito un terreno da carte, lattine, bottiglie di vetro e sacchetti vari di immondizia. Un gesto che ha meritato di essere immortalato in foto e video.

Alla domanda «Ma perché ha deciso di pulire il terreno?» posta da Mete, il turista ha risposto: «Innanzitutto per preservare la veduta panoramica, non si può vedere questa sporcizia, poi per evitare che qualcuno possa ferirsi con il vetro, ritengo che la natura vada rispettata, così come vadano rispettati gli altri». Il turista ha detto di aver riempito ben nove sacchi di immondizia e di averli poi portati presso l’isola ecologica della città.

Di seguito le foto del signor Siani intento a ripulire un terreno che non è di sua proprietà.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here