Ai più attenti non sarà sfuggito: a giorni alterni le acque del Tirreno si colorano a volte di giallo, a volte di verde, a volte di marrone. Ma l’odore è sempre lo stesso, nauseabondo e inconfondibile. Succede anche a Praia a Mare, i cui fondali dell’isola Dino, per circa 3 chilometri, sono insigniti della bandiera blu. Ma a volte la maladepurazione c’entra ben poco. Sebbene sia un problema reale, a vanificare ogni sforzo delle amministrazioni in materia di buona depurazione ci pensano i numerosi scarichi abusivi, perpetrati da più parti e per diversi motivi. A volte la causa è da rintracciarsi negli sversamenti che si effettuano per “smaltire” in modo decisamente economico materiali che invece negli appositi impianti farebbero aumentare a dismisura le fatture di pagamento, altre volte sarebbero gli stessi operatori balneari a sversare i reflui nel mare che è la loro primaria fonte di guadagno.
Il fenomeno è arcinoto, ma ad oggi niente impedisce l’inquinamento del mare. Negli ultimi giorni, però, a Praia a Mare qualcosa si è mosso. Un cittadino del posto si è recato in caserma per denunciare, allegando tanto di video e foto, una presunto quanto incessante sversamento di reflui nelle acque del Tirreno da parte di uno degli oltre 60 stabilimenti balneari della città dell’isola Dino.
Stando a quanto si legge nel documento, dalla metà di luglio diversi turisti avrebbero lamentato un cattivo odore proveniente da una precisa zona. Allarmati, gli stessi si sarebbero recati sul posto, di giorno e di notte, per filmare eventuali controversie. Da ciò che si evince, i bagnanti sarebbero riusciti ad individuare e di conseguenza a immortalare gli sversamenti di reflui sull’arenile, nonché l’utilizzo senza autorizzazioni della cucina per la preparazione di cibi. Inoltre, il denunciante fa notare l’esistenza di una piscina che sarebbe sprovvista di qualsivoglia attrezzatura e conduttura necessaria alla sostituzione dell’acqua, che dai video sembrerebbe addirittura versare in pessime condizioni.
Questi che vedete appena sotto sono due fotogrammi estrapolati dai video inviati alla Procura.
Insieme alla denuncia, sono state allegate delle foto di reazioni cutanee come quelle che vedete nella foto sotto, che noi abbiamo ritagliato in modo da non rendere riconoscibile la persona immortalata di spalle.
Nelle stesse ore in cui la nostra redazione veniva in possesso del documento, alcuni altri cittadini inviano ai nostri indirizzi di posta l’immagine di un animale morto in acqua. Sembrerebbe essere un piccolo volatile, anche se qualcuno dalla coda ci avrebbe riconosciuto un topo. Alle nostra domande, i cittadini hanno risposto di aver prontamente denunciato l’accaduto alla Guardia Costiera.